Se ci sono dei disturbi oggi sempre più comuni, capaci anche di creare serie difficoltà anche nella gestione delle normali attività quotidiane, questi sono quelli legati a stress e ansia. Si tratta dunque di uno stato di paura e preoccupazione tali da suscitare un’autentica paralisi, perché fuori scala rispetto alla realtà concreta dei fattori scatenanti, che dunque diventano sempre più difficili da affrontare. Vale dunque la pena approfondire la questione e appurare come questa possa trovare potenzialmente una soluzione, grazie all’uso mirato di CBD.
Dalla paura all’ansia
Parlando chiaramente, il problema non nasce quando si prova paura: questa è una componente naturale ed essenziale della sfera emotiva umana, poiché protegge dai pericoli e aiuta a valutare le situazioni nella giusta prospettiva. Si tratta dunque di un elemento strategico nella sopravvivenza umana, sia in chiave individuale, sia in quella evolutiva: condannare la paura non ha molto senso, poiché spesso è questa a mantenere in vita chi la prova.
Al contrario, invece, lo stato di paura generalizzata, sproporzionata rispetto alla situazione corrente, prende il nome di ansia e assume i contorni di un disturbo invalidante, da non sottovalutare. Solitamente, questa evoluzione caratterizza i soggetti adulti, sviluppandosi per fattori esterni così come per predisposizione genetica. I disturbi d’ansia generalizzati, nello specifico, possono assumere la forma di problemi di natura fisica e psichica, che possono avere una profonda ricaduta sulla sfera sociale, sentimentale e lavorativa del soggetto, nonché trovare in questi stessi ambiti parte delle loro cause.
Di fatto, tra i fattori scatenanti di un disturbo d’ansia si possono citare elementi ereditari, così come fattori di natura biologica, legati ad esempio all’attività di specifici neurotrasmettitori; la stessa psicanalisi studia le cause di ansia e stress, attribuendole tendenzialmente a specifici conflitti sviluppati nell’infanzia o in età adulta. Infine, particolari patologie fisiche o psichiche possono portare all’innesco di episodi di ansia, rendendo il quadro più complesso.
L’azione positiva del CBD per ansia e stress
Alcuni studi in ambito medico avrebbero cominciato a stabilire una connessione tra le particolari proprietà del CBD e un senso di sollievo che un soggetto ansioso troverebbe nei momenti di maggiore stress, dopo l’assunzione di questa molecola. Tra tutte le applicazioni, quelle che utilizzano CBD per combattere ansia e stress sono oggi oggetto di particolare attenzione, con un occhio di riguardo alle possibili combinazioni con altre molecole specifiche provenienti dalla pianta di cannabis.
Nello specifico, da questo presupposto derivano gli studi e le ricerche di Enecta, che nella sua genetica proprietaria, Enectaliana®, ha isolato quegli specifici cannabinoidi che, privi di effetti psicoattivi e dunque della possibilità di alterare lo stato mentale del consumatore, innescherebbero specifiche azioni calmanti, da combinare a quelle di altri terpeni. Un esempio tra le molecole coinvolte insieme al CBD è il linalolo, contenuto nella camomilla.
La combinazione di terpeni specifici in un’unica genetica assicurerebbe al CBD quell’effetto entourage utile a potenziarne le naturali proprietà calmanti: questo stesso effetto è alla base della linea di ansiolitici per uso quotidiano CBDay Plus, targata Enecta, e fondata su percentuali di cannabidiolo variabili dal 5% al 15%.
Le proprietà ansiolitiche del CBD
Tra le cause dei disturbi d’ansia si possono elencare le funzioni compromesse di alcuni neurotrasmettitori, che potrebbero essere sollecitati dal cannabinoide CBD: studi recenti dimostrerebbero infatti che le connessioni neurali possono essere sollecitate da certi cannabinoidi, e che proprio il CBD riuscirebbe a lenire disturbi di ansia di vario genere nel consumatore.
Nello specifico, le applicazioni del CBD risulterebbero utili per quegli stati generalizzati di ansia, così come in alcune forme di disturbo ossessivo-compulsivo, sociofobia e disturbo postraumatico da stress. Tutti questi disturbi si legano proprio alla rete di neurotrasmettitori di serotonina, dopamina e noradrenalina, che nei soggetti ansiosi risulta meno efficiente e compromessa. Con un occhio di riguardo ai trasmettitori di serotonina, alcuni studi condotti in Spagna illustrano che il CBD avrebbe un ruolo chiave nella loro stimolazione, trattando in maniera evidente stati di ansia generalizzati.
Infine, in alcuni soggetti affetti da ansia e stress si è notata una minore dimensione dell’ippocampo, area del cervello che svolge un ruolo essenziale, in termini di memoria e capacità cognitive: il CBD riuscirebbe a stimolare la rigenerazione neuronale di quest’area, con un conseguente effetto positivo nel trattamento dell’ansia quotidiana, fornendo un valido supporto in momenti di particolare stress.