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Economia e lavoro | 17 dicembre 2022, 11:40

L'export supera gli ostacoli di guerra e caro energia: il Piemonte segna un +18,1% sul rimbalzo dopo il Covid

Automotive e chimica sono tra i settori che offrono le performance migliori nei primi nove mesi dell'anno

operaio che sorride sul luogo di lavoro

I mezzi di trasporto sono tra i settori che hanno trainato di più la performance delle esportazioni piemontesi

Quasi 50 miliardi di esportazioni nel corso dei primi nove mesi dell'anno. E' il risultato ottenuto dal Piemonte sui mercati esteri, secondo le elaborazioni di Unioncamere Piemonte. Un giro d'affari che porta con sé una crescita del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2021: una performance particolarmente significativa, se si considera che quello era l'anno del "rimbalzo" dopo il Covid.

"Cresce l’export del Piemonte nei primi nove mesi del 2022. Tutti i settori (tranne la gomma-plastica) e tutte le province (sul podio, Biella) segnano andamenti positivi, confermando la nostra regione la quarta regione italiana esportatrice. Continuare a sostenere l’eccellenza delle nostre merci è per le Camere di commercio una priorità: l'internazionalizzazione, unita a strutturati processi di digitalizzazione, è la chiave di volta per far prosperare l'intero territorio e per sviluppare un'economia competitiva", commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

Tra le principali regioni esportatrici (tutte con una crescita a doppia cifra) il Piemonte è stata quella che ha realizzato il risultato migliore (+18,1%), dopo la Lombardia, che incide per il 26,1% sul totale nazionale e ha segnato un incremento delle vendite oltre confine del 20,5%. Il Veneto e l’Emilia Romagna hanno mostrato una crescita rispetto all’analogo periodo del 2021 rispettivamente pari a +17,5% e +16,9%. La Toscana ha vissuto un’espansione più ridotta (+10,8%).

Tutti i settori hanno contribuito al risultato, tranne la gomma/plastica che ha segnato una flessione del 1,1%. Il risultato migliore appartiene ai mezzi di trasporto che, grazie a un forte incremento della vendita all’estero di autoveicoli, componenti autoveicolari e prodotti aerospaziali, ha vissuto un’espansione sul corrispondente periodo 2021 del 31%. Un’intensità analoga ha assunto l’aumento delle esportazioni del comparto della chimica (+29,1%). Sempre a doppia a cifra, con un ritmo superiore alla media regionale, troviamo la crescita segnata dalle industrie del tessile/abbigliamento (+27%) e dei metalli (+19,2%). Seguono il comparto alimentare (+14,5%) e quello meccanico (+10%).

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, nei primi 9 mesi del 2022 il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 55,8% dell’export regionale, dato calcolato in un contesto post Brexit al netto della Gran Bretagna. Si è parallelamente stabilizzato il peso esercitato sul totale delle esportazioni regionali dai Paesi extra Ue-27 (44,2%), che include i dati del Regno Unito.

A livello territoriale si rilevano performance positive per tutte le realtà provinciali. Biella segna lo sviluppo più elevato (+30,1%), pur mantenendo una quota ridotta delle esportazioni regionali (3,5%). Seguono il Torino e Verbania con crescite rispettivamente pari a +24,9% e +21,9% sull’analogo periodo del 2021. Novara registra un +20,6%. Al di sotto della media regionale si collocano i risultati di tutti gli altri territori. In particolare, Alessandria (+14,6%), Vercelli (+10,8%) e Asti (+9,9%). L’incremento meno elevato appartiene, nel periodo in esame, alle vendite all’estero delle imprese di Cuneo (+6,4%).

Massimiliano Sciullo

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