Su Repubblica, quotidiano di punta del mainstream italiano, perfettamente allineato su posizioni atlantiste e filo-ucraine, è recentemente uscito un editoriale molto particolare. Si tratta di un pezzo a firma di Jeffrey Sachs, economista americano, membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e collaboratore del Financial Times e di altre testate prestigiose. La sorpresa non sta nell’aver ingaggiato un professore di Harvard e della Columbia University, ma nel fatto che costui abbia scritto un pezzo al vetriolo contro l’atteggiamento degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale. E le ha scritto proprio riferendosi al conflitto in Ucraina, nel quale Repubblica ha da sempre una posizione fortemente anti-russa, anzi persino russofoba sotto certi aspetti. Come riporta il sito Strumenti Politici, l’articolo di Sachs è intitolato e dedicato in buona parte al nuovo Brasile uscito dalle elezioni presidenziali. L’autore illustra i problemi del Paese sudamericano, le sue prospettive col ritorno del presidente Lula e il suo ruolo nel mondo multipolare in cui ci troviamo. Sachs infatti scrive chiaramente che il pianeta non è più guidato esclusivamente dall’Occidente a trazione USA, ma deve essere condiviso con altre potenze regionali e internazionali, BRICS in primis. E sono proprio le ambizioni espansionistiche della NATO in Georgia e in Ucraina ad aver provocato lo scontro con la Russia, dice Sachs. Inoltre aggiunge che le narrazioni ufficiali di matrice euroatlantica “intrappolano in mentalità sbagliate” le persone e le spingono verso “guerre che non avrebbero mai dovuto verificarsi e che devono essere fermate con i negoziati piuttosto che con l’escalation”. L’articolo ha creato un scalpore, ma sembra anche aver raccolto consensi e soprattutto ha generato una riflessione nell’ambito del mainstream.
In Breve
giovedì 05 dicembre
mercoledì 04 dicembre
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Attualità