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Sanità | 10 febbraio 2023, 11:17

Case di Comunità, l'allarme del Direttore Asl di Torino: "Rischio contenitori vuoti, manca personale"

Ieri raggiunto accordo tra sindacati e Regione, che prevede 100 euro in più al mese per chi lavora nei pronto

Carlo Picco

Carlo Picco

Il rischio è di creare dei "contenitori" vuoti: "Ci troviamo a fare i conti con il personale, che con il PNRR non è stato considerato". È questo l'allarme lanciato dal Direttore Generale dell'Asl Città di Torino Carlo Picco, intervenuto questa mattina in Commissione, sulle Case e Ospedale di Comunità previsti dalla missione 5 e 6 del Piano Nazionale. A livello metropolitano  l'investimento complessivo è di oltre 205 milioni di euro, che serviranno per 48 Case di comunità (per un totale di 72 milioni di euro), 15 Ospedali di comunità (37,5 milioni di euro) e 23 Centrali operative territoriali (per un totale di 2,3 milioni di euro).

Da 15 anni nessuna programmazione per sostituire chi va in pensione 

"Da almeno 12-15 anni - ha spiegato Picco - manca la programmazione per sostituire i medici e infermieri che vanno in pensione: il rapporto è di un dottore ogni 20 infermieri. Se vengono a mancare, in un contesto di progressivo invecchiamento, è un problema gravissimo sia in ambito sanitario che nelle scuole di specializzazione". "È difficile dirvi - ha poi aggiunto - come ne usciremo da questa situazione: facciamo fatica sia a trovare professionisti per i pronto soccorsi, che infermieri".

Master in medicina del territorio 

Una prima risposta ai problemi è arrivata ieri mattina: in Lungo Dora Savona è stato inaugurato il primo master di medicina del territorio, che formerà i professionisti destinati a lavorare nelle nuove strutture territoriali previste dal Pnrr, come le Case e gli Ospedali di Comunità, e nell'ambito della domiciliarità. "Abbiamo già assunto 50 sanitari in questo ambito e ne prenderemo altri", ha concluso Picco.

Cento euro in più a chi lavora nei pronto

Altra novità arrivata ieri sul fronte sanitario è l'accordo siglato ieri tra Regione e i sindacati di categoria (Cgil, Cisil, Uil, Confsal, Nursind e Nursing up), che prevede cento euro al mese in più per chi lavora in Pronto soccorso. Un beneficio che riguarderà, in Piemonte, poco meno di 3.000 professionisti della sanità.

Ma il confronto non si ferma qui: l'intesa prevede anche l'utilizzo di 86 milioni di euro per l’assunzione di più di un migliaio di professionisti da inserire nei servizi territoriali, nel servizio di emergenza 118 e nelle centrali operative, senza dimenticare gli organici delle terapie intensive e subintensive negli ospedali.

Cinzia Gatti e Massimiliano Sciullo

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