“È uno dei teatri più importanti del mondo, nel mio campo. Essere qui è un’opportunità, ma anche una fortuna, che cercherò di affrontare al meglio”. La voce di Stefano Arnaudo, 34 anni, non nasconde l’emozione di poter salire sul palco del Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles per due produzioni.
Il saluzzese ha preso servizio il 31 gennaio e sarà impegnato fino al 27 maggio, quindi ha dovuto lasciare la guida del Coro dle Piase Ana di Campiglione Fenile, che ha diretto dall’inizio e che lo ha portato a vivere esperienze importanti come esibirsi al Teatro dell’Opera di Liegi, di fronte all’ex regina Paola di Liegi e suo marito Alberto II.
“Ci siamo tolti tante soddisfazioni insieme – ammette Arnaudo –. Non abbiamo desistito neanche nel periodo del Covid, iniziato poco dopo la nostra fondazione nel luglio 2019. Abbiamo approfittato della zona gialla per ritrovarci e ho fatto anche molte selezioni per arrivare all’attuale organico di 27 elementi”. La sua ultima uscita con il gruppo è stata il 28 gennaio, in occasione dei 20 anni del Seminario missionario diocesano Redemptoris Mater di Pinerolo: “In quell’occasione ho voluto ringraziare il coro, ma per l’emozione non sono riuscito a finire la frase – confessa –. Per me e per noi, però, non è un addio, ma un arrivederci. Perché spero che, in futuro, faremo ancora un percorso assieme. Semplicemente non volevo lasciare il progetto in stand by per 4 mesi e credo anche che lavorare come un nuovo maestro come Daniele Bouchard aiuti ad acquisire elasticità e migliorare”.
Il suo contatto con Bruxelles arriva da una collaborazione con l’Opera di Montecarlo iniziata nell’ottobre del 2022: “Il maestro Stefano Visconti mi ha segnalato al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles come rinforzo all’organico corale”.
Arnaudo supera le selezioni, anche grazie al fatto di essere una voce di basso profondo, una rarità in ambito europeo, per cui c’è richiesta.
La nuova avventura lo vedrà impegnato, dal 21 marzo al 16 aprile, nel colossal ‘Bastarda’, che unisce in 14 recite 4 capolavori di Donizetti (Elisabetta al castello, Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux). Poi nell’‘Henry VIII’ di C. Saint-Sean, dall’11 al 27 maggio.