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Economia e lavoro | 20 febbraio 2023, 13:30

Latte, Coda Zabetta: "Inaccettabili riduzioni di listino. Situazione normale, ma costi di produzione ancora alti"

Il coordinatore regionale del comparto latte di Cia Piemonte: "Se gli industriali vogliono i prezzi alla stalla allineati verso il basso, allora mettano sui loro prodotti le bandierine degli Stati a cui fanno riferimento"

Latte, Coda Zabetta: "Inaccettabili riduzioni di listino. Situazione normale, ma costi di produzione ancora alti"

"Se gli industriali del latte ritengono che i prezzi alla stalla vadano allineati verso il basso, allora mettano sui loro prodotti le bandierine degli Stati a cui fanno riferimento". Così Guido Coda Zabetta, coordinatore regionale del comparto latte di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, commenta le trattative in corso per il rinnovo dei contratti di fornitura tra allevatori e caseifici.

"Mentre si fa un gran parlare di filiera e concertazione – osserva Guido Coda Zabetta -, c’è da dire che ci sono grandi gruppi presenti in Italia che applicano unilateralmente offerte non trattabili, abbassando il prezzo da 60 centesimi/litro a 57,5 fino a giugno, adducendo presunte riduzioni dei consumi dovute alla spinta inflattiva e offerte di latte e caliate dal nord Europa a prezzi più convenienti. Si tratta delle solite motivazioni che venivano usate anche durante la pandemia per dire che il comparto Horeca era fermo, le mense erano chiuse, eccetera, quando peraltro le file ai supermercati non sono mai mancate. Oggi non si può certo sostenere che i ristoranti siano vuoti e che la situazione non sia, per fortuna, tornata alla normalità. Quanto al resto, i prezzi medi di dicembre in Germania (61,58 cent./litro), Paesi Bassi (62,25 cent./litro), Slovacchia (46,17 cent./litro) e Lettonia (49,07 cent./litro) dimostrano la consistenza delle quotazioni".

Contestualmente, il coordinatore del comparto latte di Cia Piemonte fa presente come i costi di produzione, ad eccezione del prezzo dell’energia, non si siano affatto ridotti: "Gasolio, foraggi (tranne il mais) e mangimi non registrano contrazioni di prezzo – dice Coda Zabetta -, anzi, i proteici continuano a registrare quotazioni importanti. E, su tutto, grava l’incubo della siccità. I fiumi e i laghi in Piemonte sono in condizioni mai viste. Ci avviciniamo a marzo, in diverse zone si inizia con le semine, ma quest’anno tutti attendono la pioggia, che non arriva. Avanti di questo passo, il 2023 sarà peggio del 2022".

comunicato stampa

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