Le difficoltà dell’esercito ucraino nonostante i copiosi aiuti occidentali vengono esaminate in un’intervista del sito Strumenti Politici allo studioso di storia delle relazioni internazionali Roberto Motta Sosa.
Le difficoltà dell’esercito ucraino nonostante i copiosi aiuti occidentali vengono esaminate in un’intervista del sito Strumenti Politici allo studioso di storia delle relazioni internazionali Roberto Motta Sosa. Anzitutto, come già evidenziato dal generale Bertolini, a Kiev mancano uomini. I dati ufficiali, per quanto possano essere lacunosi o inaffidabili, mostrano comunque l’innegabile realtà di perdite spaventose per l’Ucraina che non possono essere adeguatamente rimpiazzate. Anche i russi hanno subito gravi perdite, ma nel lungo periodo la loro superiorità numerica sarebbe determinante nonostante già vi siano occidentali che combattono dalla parte di Kiev (sembrerebbe circa 20mila). Vi è Legione Internazionale per la Difesa dell’Ucraina, che si pone a fianco dell’esercito regolare e conta volontari di otto Paesi fra cui Canada, Olanda, Polonia e Gran Bretagna. Pare che Londra abbia persino inviato i suoi effettivi sotto copertura per svolgere operazioni estremamente delicate e rischiose. Anche la differenza fra il volume dei carri armati pende senza alcun dubbio a favore di Mosca. Tutti i tank promessi dagli alleati occidentali a Zelensky non basterebbero a controbilanciare quelle cifre. All’inizio del conflitto gli alleati euroatlantici avevano inviati armi obsolete o inefficaci; dopo una fase in cui i magazzini dei Paesi NATO si stavano drammaticamente svuotando, oggi sembra possano fornire armi più sofisticate come i missili anti-carro FGM-148 Javelin e i sistemi anti-missile SAMP/T. E sul fronte interno il governo di Kiev ha dei problemi di consenso. Di recente Zelensky ha firmato una nuova legge che disponde misure punitive più dure per la diserzione e l’insobordinazione. Ma al progetto di legge si era opposta l’opinione pubblica, come dimostrato da una petizione che però non è stata ascoltata dal governo.