"Tranquillizzo tutti: nessuno a Torino cambierà nessun nome a nessuna via". A dirlo è il sindaco Stefano Lo Russo, rispondendo con un tweet al giornalista de La Zanzara Giuseppe Cruciani. Anche il primo cittadino interviene anche lui nel dibattito accessosi dopo le dichiarazioni dell'assessore ai Servizi Sociali Jacopo Rosatelli sull'ipotesi, contenuta nel Piano d'azione per la prevenzione e il contrasto al razzismo, di cambiare nome ai luoghi e strade legate al colonialismo.
"Razzismo c'è e non va sottovalutato"
Da via Tripoli, a piazza Massaua, piazza Bengasi e piazzale Adua, fino a via Gaetano Giardino, viale Umberto Cagni, via Pietro Toselli, alla famigerata piazza Baldissera, nel capoluogo sono molteplici gli esempi di nomi riferiti a quel periodo. "Il razzismo, - prosegue Lo Russo - che c'è e non va sottovalutato, non si combatte con la toponomastica ma con lo studio e la diffusione della cultura come è scritto nel nostro piano antirazzismo".