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Eventi | 09 maggio 2024, 06:54

Le parole trasformano il vino in arte contemporanea: alla Fondazione Sandretto le “Giornate Felici” di Roberto Racca

Per il Salone OFF, ultimo appuntamento con il progetto di accessibilità culturale dedicato a persone con disabilità visive che ha come protagonista il libro del noto consulente vitivinicolo

Alla Fondazione Sandretto le “Giornate Felici” di Roberto Racca

Alla Fondazione Sandretto le “Giornate Felici” di Roberto Racca

Due eccellenze si sono incontrate con l'obiettivo di rendere l'arte contemporanea accessibile a tutti. Il mezzo? Un libro, cosa non di poco conto visto che tra pochi giorni inizierà il tanto atteso Salone di Torino. I protagonisti? Roberto Racca, uno dei più noti ed esperti consulenti e wine manager del mondo del vino grazie alla sua R.R. & Partners (è tra i fondatori della Banca del Vino di Pollenzo, ndr) e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, punto di riferimento culturale di livello internazionale, attraverso il suo Dipartimento Educativo.

La grande bocca e le giornate felici

Grazie a questo connubio è natoLa grande bocca”, percorso d'arte, letture ed esperienze sensoriali ideato e condotto dal danzatore e performer Emanuele Enria che si è concretizzato in un ciclo di 4 laboratori studiati appositamente per facilitare la partecipazione di persone con disabilità visive. A ispirare il progetto è stato proprio il libro di grande successo di Racca “Me la ricordo come una giornata felice. Pagine di vite e di vino”, uscito nel 2023 per la casa editrice Allemandi di Torino, grazie alla donazione dei diritti d'autore della terza ristampa.

Ogni laboratorio si è ispirato a una pagina del volume, che alle personali memorie biografiche in forma di brevi racconti ha abbinato esperienze molto significative con grandi vini (e non solo) accompagnandole con “Stati d'anima”, ricami studiati e realizzati dall'artista e illustratrice torinese Annalisa Bollini su misura alle parole: “Questo - dichiara Racca - mi è sembrato un piccolo gesto che, prima di tutto, ho vissuto come un regalo che mi sono concesso, libero così come dovrebbe essere il sentimento del dono”. Il fil rouge in grado di cucire il tutto è rappresentato anche dalla grande sensibilità dell'autore verso il tema, visto che anch'egli è ipovedente.

Parola d'ordine: accessibilità

Il percorso, gratuito e aperto a tutti con la possibilità di partecipare bendati o nelle vesti di accompagnatore di una persona con disabilità visiva, è iniziato l'8 febbraio con “La grande bocca” ed è poi proseguito il 2 marzo con “La forma misteriosa della nebbia” e l'11 aprile con “Davanti alla bottiglia”: “Le esperienze nate dal libro - sottolinea la referente per i progetti di accessibilità della Sandretto Annamaria Cilentosono un esempio di buone pratiche: questo è il modo, per il nostro museo, di contribuire al benessere sociale, e non genericamente affrontare il tema della disabilità”.

L'ultimo appuntamento, inserito nel cartellone del Salone Off e in programma sabato 11 maggio dalle 17 alle 19, si intitolerà “Metafora e paesaggio” e vedrà la partecipazione di Roberto Racca: “Abbiamo bisogno - si legge nella descrizione - di un corpo per entrare dentro un paesaggio, o di una voce che ce lo racconta. Proveremo a verificare così la nostra esperienza su altri corpi: sul collo della bottiglia, nelle viscere della terra, sull'orlo di un vaso, nel cuore di un quartiere. Sperimenteremo come tutto quello che ci sta intorno entra in contatto metaforico con le sporgenze del nostro corpo. Attraverseremo piccole sequenze di movimenti, chiedendoci ad ogni tappa quali paesaggi risvegliano e definiscono in no”.

L'audiolibro

A dare ancora più valore all'iniziativa è la produzione dell'audiolibro di “Me la ricordo come una giornata felice. Pagine di vite e di vino, a breve disponibile sul canale Audible della Allemandi. Il testo, letto da Luisa Corna e Daniel Santantonio della compagnia PEM diretta da Gabriele Vacis con il coordinamento di Cristina Riccati, è stato registrato da Vincenzo Santagata: “Dalla sensibilità di una persona influente - conclude Cilento - è stato possibile generare un prodotto culturale ampiamente accessibile, dando lavoro a persone giovani e di talento, e più in generale creare occasioni di relazione, attenzione, ascolto, pluralità”.

Marco Berton

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