Dove ci sta portando la tecnologia? Sembra essere questa la domanda a chi tenta di rispondere la mostra che ha aperto alle Ogr, Perfect Behaviors. La vita ridisegnata dall’algoritmo, visitabile fino al 25 giugno.
L'impatto delle nuove tecnologie
Un percorso che analizza i comportamenti umani e su come questi stiano cambiando nel nuovo habitat di presente estremo, fatto di tecnologie e digitalizzazioni in costante evoluzione.
Questa trasformazione della definizione di umano è il fil rouge che unisce le opere di Universal Everything (Regno Unito), Paolo Cirio (Italia), Eva e Franco Mattes (Italia), Brent Watanabe (Stati Uniti), Geumhyung Jeong (Corea del Sud) e James Bridle (Regno Unito).
Le opere descrivono folle sintetiche, inventari di centinaia di brevetti con intenzioni manipolative, videogiochi che non hanno più bisogno di noi; raccontano la sofferenza dei bot umani incaricati di fare pulizia nel flusso dei social e ci presentano aperture a dimensioni di intelligenze altre, autonome, non più dipendenti dall’essere umano.
Olivero: "Domande sulla realtà di oggi"
“La mostra Perfect Behaviors – spiega il curatore Giorgio Olivero – pone una domanda urgente: cosa succede quando l’ordine del mondo viene quotidianamente sostituito, aggiornato in modo invisibile dall’evoluzione tecnica? Ecco che ci accoglie e accompagna un senso di radicale incertezza: sappiamo che ci stiamo trasformando, ma non sappiamo ancora in che cosa".