Torino costruisce la sua nuova immagine con l'aiuto dei cittadini e degli stakeholders. Dopo la città industriale, della Fiat e degli Agnelli, il capoluogo piemontese vuole farsi conoscere in Italia e all'estero con un city branding rinnovato. E per idearlo il sindaco Stefano Lo Russo vuole coinvolgere i torinesi.
"Vogliamo costruire - ha spiegato il primo cittadino, durante l'illustrazione dei suoi capitoli di bilancio - un percorso condiviso con chi ci vive, ci lavora e la visita. Tramite un istituto di ricerca vogliamo fare un sondaggio che coinvolga i cittadini, chiedendo loro come percepiscono Torino".
Turisti e stakeholders
Una domanda che verrà rivolta anche ai turisti che soggiornano all'ombra della Mole, così come ai diversi stakeholders. Dai protagonisti del mondo del commercio, dell'industria e dell'economia, tutti saranno a chiamati a raccontare cosa pensano di Torino e soprattutto come promuoverla fuori dalla cinta daziaria. L'obiettivo è di raccogliere tutte le informazioni, per poi indire un bando di gara tramite il quale individuare l'agenzia di comunicazione o la realtà che costruirà il nuovo city branding, che sarà presentato ufficialmente nel 2024.
"Negli scorsi giorni - ha aggiunto Lo Russo - ci siamo confrontati nuovamente con la Fondazione Bloomberg, che è tornata a Torino: era entusiasta del metodo e ritiene opportuno che Torino costruisca così la nuova immagine". Critico il capogruppo del M5S Andrea Russi: "Esisteva già il brand "Too much of everything" e una campagna di promozione della città: farne una nuova, che costa 70mila euro è uno spreco, dato che l'altra da contratto, poteva essere usata".
Portale georeferenziato
Ma non è l'unica novità in campo comunicativo. Entro fine aprile, come ha spiegato Lo Russo, "presenteremo lo strumento di comunicazione legato al Pnrr e agli altri fondi europei, per spiegare in modo semplice come cambierà Torino". Nello specifico il Comune intende lanciare una piattaforma georeferenziata dove sarà possibile conoscere l'ubicazione degli interventi e anche i progetti di riqualificazione. E i cantieri nel capoluogo, da qua al 2026, saranno moltissimi.
L'impatto economico solo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul capoluogo piemontese è di 936 milioni di euro. Soldi che verranno spesi per riqualificare piscine come la Trecate e la Lombardia, ma anche biblioteche come la Calvino e la Ginzburg, centri civici e il complesso di Torino Esposizioni.
Pannelli informativi con qr code
Oltre al portale, il Comune pensa di installare dei pannelli informativi sparsi per la città, nei luoghi oggetto di intervento. Sui cartelloni verranno messi dei qr code o altri strumenti digitali: sarà sufficiente scansionare l'immagine con il telefonino per scoprire come si trasformeranno gli edifici, nelle diverse fasi della lavorazione.
Il Comune vuole poi ristrutturare l'ufficio di informazioni, che affaccia su piazza Palazzo di Città. "Siamo in fase avanzata di progettazione - ha concluso il sindaco - e per l'autunno sarà rinnovato".