Un pezzo della storia di Torino è raccontata sulle cancellate del Museo del Cinema fino al 26 giugno.
"Torino la città al lavoro di Vittorio Zumaglino", a cura di Roberta Basano ed Elena Boux, è un’esposizione di 25 fotografie in bianco e nero scattate negli anni ’30 dallo stesso Zumaglino, "Zuma", come era meglio conosciuto il giornalista e fotografo che per anni ha lavorato per La Stampa e di cui il Museo conserva l’archivio fotografico.
Fil rouge della mostra è appunto il tema del lavoro e della ricostruzione dell'ambiente cittadino. Vittorio Zumaglino ha raccontato, con il gusto del suo tempo, i cambiamenti di Torino e del territorio durante il ventennio fascista, ritraendo cantieri, stabilimenti, macchine e uomini al lavoro, tutti simboli della modernità.
Il periodo a cavallo tra le due guerre è per Torino il momento di grande espansione, e le immagini documentano il nuovo ciclo di urbanizzazione, con la città che si trasforma profondamente per diventare pienamente novecentesca, con edifici e modelli architettonici che la rendono ad uso e consumo della borghesia, la nuova classe emergente, figlia della forte crescita industriale della città.
Le fotografie non si esauriscono nella semplice documentazione, ma rivelano lo sguardo di Zumaglino sulla città o sulla fabbrica intese come organismi viventi in cui ogni parte è in relazione con l’altra, l’operaio e il suo lavoro, un passante e la città.