Presso la Casa Madre dei Missionari della Consolata di Torino si è inaugurato il nuovo Polo Culturale “CAM - Cultures and Mission”, uno spazio dedicato al dialogo e alla conoscenza delle civiltà e dei popoli attraverso un allestimento multimediale e l’esposizione di oggetti e testimonianze dagli oltre 100 anni di presenza missionaria nel mondo. Si tratta di un dono che l’Istituto Missioni Consolata vuole offrire alla città, come spazio di dialogo e di confronto sulle tematiche dei diritti, della pace, della giustizia, della salvaguardia del creato.
Il Polo Culturale CAM – che sarà possibile visitare a breve in via Cialdini 4 - è stato inaugurato alla presenza delle autorità civili, tra cui il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo e Giampiero Leo, Vicepresidente del Comitato diritti umani del Consiglio Regionale e portavoce del Coordinamento interconfessionale. Hanno portato i propri saluti la presidente della Circoscrizione Francesca Troise, sottolineando l’importanza di un luogo così significativo nel contesto territoriale; Giuseppe Tardivo, delegato della Fondazione CRT, la quale ha sostenuto il progetto sin dall’inizio dei lavori, e docente dell’Università di Torino, per la quale ha portato i saluti del Magnifico Rettore; Elena Testa, responsabile dell’Archivio Nazionale del Cinema di Impresa, che ha curato la digitalizzazione dell’archivio audiovisivo del CAM.
Ha inviato un messaggio anche l'Arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole: “Caro padre Stefano, in attesa di incontrarci questo pomeriggio per la visita al CAM, inizio a mandare la mia vicinanza e la mia gratitudine per il dono del Polo Culturale: oltre a essere una testimonianza viva della vostra attenzione alle persone di tutti i continenti, sono sicuro che sarà un punto di incontro e di dialogo fecondo per la città e la diocesi”. L’Arcivescovo sarà presente, infatti, alle 17:30 all’incontro dedicato al mondo ecclesiale, durante il quale porteranno un saluto anche mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti, incaricato per la Conferenza Episcopale Piemontese della Commissione regionale per l’evangelizzazione dei popoli, la cooperazione tra le chiese e Migrantes; suor Maria Luisa Casiraghi, superiora della Regione Europa delle Missionarie della Consolata; don Alessio Toniolo, direttore dell’Ufficio Missionario diocesano.
Un nuovo spazio espositivo moderno e interattivo che l’Istituto Missioni Consolata ha realizzato con l’obiettivo di mettere a disposizione della città un luogo che racconti l’incontro tra culture diverse e che celebri la vita e la bellezza della cooperazione tra popoli, prevedendo percorsi e spazi a disposizione di scuole, associazioni e visitatori e facendone un punto di riferimento del territorio. Il Polo avvierà infatti numerose attività con l’obiettivo di coinvolgere scuole e organizzazioni giovanili per sensibilizzare sui temi della pace, della giustizia, della cura del creato. In questa direzione, un primo passo è rappresentato da un percorso di formazione per docenti guidato dalla pedagogista Piera Gioda (CISV) all’interno delle iniziative promosse dal Centro Servizi Didattici (Ce.Se.Di) della Città Metropolitana.
La realizzazione del Polo Culturale, è stata possibile anche grazie al supporto della Fondazione CRT e ha visto il coinvolgimento di un team di esperti di comunicazione, scrittori e antropologi, per restituire al pubblico una testimonianza puntuale delle missioni. Un’attività che vede uomini e donne di fede ma anche volontari e volontarie impegnati fin dal 1901, anno della fondazione dei Missionari della Consolata ad opera del beato Giuseppe Allamano.
Un allestimento nel rispetto della sostenibilità ambientale - che ha visto il recupero e riutilizzo di materiali originali e l’utilizzo di tessuti naturali - con una forte ricaduta sociale per il territorio. Il nuovo Polo Culturale, oltre a offrire nuovi spazi di dialogo e confronto alla cittadinanza, valorizza infatti le collezioni museali e il patrimonio archivistico conservato in tutti questi anni dall’Istituto Missioni Consolata, su indicazione proprio del fondatore.
Il Polo ha dimostrato inoltre una grande attenzione ai temi dell’accessibilità, coinvolgendo la Fondazione Paideia per lo sviluppo di due supporti in simboli CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per raccontare il percorso espositivo e gli oggetti più significativi della collezione.
È stata attivata una importante collaborazione anche con l’Archivio Nazionale del Cinema di Impresa, che ha digitalizzato tutta la collezione di pellicole dell’Archivio Fotografico e Audiovisivo del Polo.
L’iniziativa è stata presentata da Padre Stefano Camerlengo, superiore generale dell’Istituto Missionari della Consolata, che ha dichiarato: “In questi oltre 100 anni di attività abbiamo sempre lavorato per l’incontro tra uomini e donne di fede e cultura differenti, collaborando per la difesa delle popolazioni e dei territori messi a dura prova da conflitti, povertà e cambiamenti climatici. La cooperazione e il dialogo tra popoli sono l’unica via per un’esistenza pacifica e un progresso sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale e le nostre missioni lo dimostrano da sempre. Questo spazio nasce dunque per restituire alla città una preziosa testimonianza di quello che i nostri volontari, le nostre volontarie e i missionari hanno potuto vedere nei 29 paesi in cui operiamo, dall’Africa all’Asia, ma anche in Europa e America, dove da anni siamo impegnati nella difesa della Foresta Amazzonica a fianco delle popolazioni locali”.
L'Istituto ha affidato la gestione e il coordinamento delle attività del nuovo Polo culturale alla Fondazione Missioni Consolata Onlus che, oltre a sostenere le attività di cooperazione missionaria si occupa proprio di formazione, iniziative culturali e attività di comunicazione, in particolare attraverso la rivista "Missioni Consolata".
L’architetta Margherita Bert, direttrice dei lavori, ha sottolineato: “Sin dalle origini della progettazione abbiamo pensato a uno spazio accogliente, nel quale il visitatore si trovasse avvolto da proiezioni, che scorrono tutt'attorno a lui e così potesse entrare in una narrazione che smaterializza lo spazio e contemporaneamente introduce alla visita. Abbiamo portato avanti un approccio legato alla sostenibilità e alla sobrietà usando, ovunque è stato possibile, materiali ecocompatibili e tecnologie “povere”: pavimenti in cocco o legno, pannelli in pasta di legno e cemento, intonaci e pitture a base di terre”.
La progettazione e realizzazione del nuovo Polo Culturale CAM è stata coordinata dalla società torinese Mediacor, che ne ha curato anche la realizzazione dei contenuti testuali e multimediali. Specializzata nella realizzazione di spazi espositivi immersivi e multimediali (come “Antonius” alla Basilica del Santo a Padova), Mediacor ha precedentemente realizzato per i Missionari della Consolata la mostra “Mater Amazonia”, allestita tra il 2019 e il 2020 presso i Musei Vaticani e l’unica finora ad essere stata visitata da Papa Francesco da quando è stato eletto al soglio pontificio. Paolo Pellegrini, Amministratore Delegato di Mediacor, ha dichiarato: “La progettazione e l’allestimento degli spazi hanno richiesto un lungo lavoro e una stretta collaborazione con una rete di partner strategici, per riuscire a dare vita a un racconto in grado di dare una giusta voce alle preziose esperienze e alle motivazioni che più di 100 anni fa spinsero i primi Missionari a partire per mondi così lontani. Attraverso le migliori tecniche espressive e di coinvolgimento, i visitatori sono immersi in una narrazione per parole e immagini che li accompagna alla scoperta dei luoghi conosciuti e delle persone incontrate dai Missionari stessi. Il nuovo Polo culturale racchiude infatti una preziosa memoria che l’IMC vuole restituire alla città che gli ha dato i natali”.
Il CAM aprirà al pubblico sabato 10 giugno e sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 17. Il costo del biglietto è di 5 €, con riduzioni a 3 € (insegnanti, studenti universitari, adulti oltre 65 anni, accompagnatori di persone con disabilità) e omaggi (bambini fino ai 6 anni; persone con disabilità). Per permettere di curare l’esperienza in ogni suo aspetto e di accogliere al meglio i propri visitatori, si chiede di prenotare la propria visita scrivendo a prenotazioni@cam.consolata.eu.
Per le visite di gruppi, i costi si potranno concordare al momento della prenotazione in base al numero di partecipanti.