In principio era stato il caffè sospeso, iniziativa nata a Napoli e poi diffusasi un pò dappertutto, quindi (anche e soprattutto durante il lockdown) era nato il pasto sospeso, per aiutare persone e famiglie in difficoltà. Ora che l'emergenza Covid è finita, molti problemi restano ancora sul tappeto ed allora a Moncalieri una partnership pubblico-privato rilancia il concetto del pasto sospeso a favore dei bisognosi.
Accordo Comune-Italdesign
Nei giorni scorsi il Comune e Italdesign hanno firmato una convenzione per garantire 2500 pranzi completi ai nuclei del territorio più bisognosi. L'accordo, sottoscritto dal sindaco (anche dell'Unione dei comuni, che comprende Trofarello e La Loggia, ndr) Paolo Montagna e il Ceo dell'azienda Antonio Casu. Ma Italdesign non si è fermata qui, ha bissato con una seconda iniziativa, il "Pc di comunità", attraverso cui l’azienda mette a disposizione delle associazioni del territorio i computer in dotazione ai propri dipendenti che periodicamente vengono sostituiti per ragioni di efficienza.
2500 pasti sospesi
I dipendenti Italdesign che hanno deciso di aderire hanno donato un pasto sospeso della cifra di 4,50 euro. In tutto sono state raccolta 1433 adesioni a cui si è aggiunto un contributo di ulteriori mille pasti da parte dell’azienda per un totale di 2433 pasti freschi comprensivi di primo, secondo, contorno e dolce. Sarà l’Unione dei Comuni ad individuare i beneficiari a cui Carità senza Frontiere, porterà questi piatti.
Il progetto Pc di comunità
Come detto, all'iniziativa pasto sospeso si aggiunge anche il progetto "Pc di comunità". In questo caso a dare nuova vita ai computer dismessi dall’azienda sarà l’associazione Informatici senza Frontiere, che provvederà a formattarli e ad installare nuovi programmi per il successivo utilizzo da parte di enti del terzo settore. I pc donati saranno circa 130.
“Un modello che mi auguro sia replicabile, una collaborazione tra pubblico e privato che si sono ritrovati nel concetto del bene comune - sottolinea il sindaco Montagna - e che segna un coinvolgimento attivo delle persone che si prestano a donare un pezzo dei loro diritti socializzandoli con chi è meno fortunato”.