/ Politica

Politica | 06 giugno 2023, 07:16

Reddito di cittadinanza, a Torino la sinistra in difesa della misura. Conticelli: “La povertà non è una colpa”

Le quattro capogruppo di Pd, Sinistra Ecologista, DemoS e Torino Domani hanno depositato un ordine del giorno per aderire alla rete "Ci vuole un reddito". Ravinale: "A Torino il 60% dei beneficiari ne sarà escluso"

Reddito di cittadinanza, a Torino la sinistra in difesa della misura. Conticelli: “La povertà non è una colpa”

Reddito di cittadinanza, a Torino la sinistra in difesa della misura. Conticelli: “La povertà non è una colpa”

I gruppi di maggioranza del Consiglio Comunale si schierano in difesa del reddito di cittadinanza. In seguito alla manovra del Governo Meloni, che ha limitato fortemente l'accesso e l'importo della misura, le capogruppo di PD, Sinistra Ecologista, DemoS e Torino Domani - Nadia Conticelli, Alice Ravinale, Elena Apollonio e Tiziana Ciampolini - hanno depositato una proposta di ordine del giorno in sua difesa.

 

La proposta è quella di difendere il reddito di cittadinanza da parte della Giunta e del Consiglio Comunale di Torino, in quanto unica misura di contrasto alla povertà presente in Italia. Con questo atto, le quattro consigliere hanno aderito alla Rete "Ci vuole un reddito", nata a marzo e che ad oggi conta 130 realtà impegnate nel contrasto all'esclusione sociale. Alla conferenza stampa per presentare l'ordine del giorno, presente anche l'assessore alle politiche sociali Jacopo Rosatelli.

 

"Il Decreto Lavoro ha dato il colpo di grazia al reddito di cittadinanza - ha dichiarato Ravinale, prima firmataria della proposta - e inoltre reintroduce contratti a termine che aumenteranno le condizioni di povertà. A Torino il 60% dei beneficiari rischia di venire escluso. La città spendeva oltre 5 milioni per l'assistenza economica prima del reddito di cittadinanza, oggi la spesa è ridotta a 800 mila euro: il Decreto avrà un impatto rilevante sul bilancio cittadino. Il reddito di cittadinanza, per quanto perfettibile, era l'unico strumento in Italia che garantisse un reddito minimo equo e universale per evitare situazioni di emarginazione sociale e si sta andando nella direzione di smontarlo".

 

"In una situazione in cui aumentano povertà, disuguaglianze e disagio sociale, viene tolta l'unica misura di contrasto alla povertà che il paese possiede - ha commentato Ciampolini - Quello che chiediamo non è solo fare delle scelte specifiche sul reddito di cittadinanza ma anche su nuove ed evolute politiche di welfare: la povertà si contrasta con gli interventi pubblici". 

 

"Il messaggio politico che vogliamo dare in consiglio comunale - ha proseguito Conticelli - è che la povertà non è una malattia e non è una colpa, è una tempesta che può cogliere all'improvviso ciascuno di noi. Le misure che il Governo sta prendendo sono molto demagogiche, stigmatizzano la povertà e questo è molto pericoloso. Serve farsi carico non delle singole situazioni ma di un percorso della persona nel suo complesso. Il consiglio comunale rischia di ritrovarsi con emergenze incapaci di affrontare da soli".

 

Ha concluso la conferenza Apollonio, che ha mostrato come l'interruzione della misura peserebbe in particolar modo su Torino: "In città il 7% delle famiglie usufruisce del sostegno, il doppio rispetto a Milano e Bologna, il triplo di Firenze. In Piemonte il numero dei percettori di questo sostegno aumenta più che in altre regioni e province del Nord, sintomo di un’inflazione che pesa sulle famiglie più fragili e che sta allargando la platea di persone con lavori precari e sottopagati".

 

Francesco Capuano

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium