Originari, probabilmente, delle valli di Lanzo, ma poi diffusisi su tutto il territorio piemontese divenendo dolcetti tipici dell'intera regione, i Torcetti (Torcèt in piemontese) hanno origini antiche e si sono evoluti nel corso del tempo, riducendosi nelle dimensioni.
Chiamati inizialmente torchietti a causa della loro forma arrotolata, essi vengono annoverati la prima volta in diversi ricettari piemontesi già nel XVIII secolo. Uno di questi è il testo "Confetturiere piemontesi" del 1790. Successivamente i celebri biscotti originari delle valli di Lanzo furono i protagonisti di un approfondimento facente parte del "Trattato di Cucina e Pasticceria Moderna" del 1854 in cui l'aiutante cuoco dei re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, Giovanni Vialardi, ne elencò tre ricette di cui una molto simile a quella attuale.
Anche da questo punto di vista, nel tempo, sono state apportate modifiche: il lievito naturale ha sostituito il lievito di birra, ed è stato aggiunto il burro, per rendere i torcetti più leggeri e croccanti. Inoltre, inizialmente i torcetti venivano cotti nel forno comune del paese, in attesa che esso raggiungesse la temperatura adatta alla cottura del pane.
In ogni caso si tratta di una ricetta molto semplice, fatta con farina, acqua, burro, lievito, malto e sale. Dall'impasto, poi, vengono ricavati dei bastoncini lunghi circa 10 cm, le cui estremità vengono unite dando luogo alla tipica forma a
goccia. Dopodiché i torcetti vengono spennellati con l'acqua e poi cosparsi con lo zucchero, particolare che, in cottura, conferisce loro il tipico colore brunito della caramellizzazione. A questa fase segue la lievitazione, che dura un paio d'ore, e poi la cottura in forno, per circa 20 minuti.
Prodotti, oltre che nel lanzese, anche nel canavese e nel biellese, i torcetti sono insigniti della denominazione PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) e sono un dolcetto immancabile sulle tavole dei piemontesi.