Si allontana la possibilità di vedere bonificate in tempi brevi le aree degli ex stabilimenti Thyssenkrupp. Il sito ora è di proprietà di Arvedi Ast (Acciai Speciale Terni), che doveva presentare entro il prossimo 30 giugno un primo progetto di messa in sicurezza. A distanza di tre giorni dalla scadenza fissata dal Comune, le premesse non sono buone.
Il sindaco: "Interlocuzioni difficili"
A chiarirlo è il sindaco Stefano Lo Russo, intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Jukebox. "Non ho aggiornamenti ufficiali - ha spiegato - ma, non lo nego, ci sono interlocuzioni difficili relativamente ad un soggetto che molto tempo fa ha deciso di dismettere il sito". "Quello che è nella nostra possibilità, lo stiamo facendo con il massimo impegno perché quell'area deve assolutamente essere riqualificata", ha concluso il primo cittadino.
I morti della Thyssen
L'ex acciaieria di corso Regina Margherita è chiusa dal 2008: era il 6 dicembre 2007 quando divampò un'incendio all'interno e perirono Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.
La proroga
Arvedi Ast avrebbe già dovuto presentare un primo piano di bonifiche dell'ex Thyssen entro il 2018, ma all'epoca il Comune decise di prorogare i termini al 30 giugno 2023. E ad evidenziare la necessità che l'area di corso Regina debba essere messa in sicurezza è stata anche una mozione approvata in Consiglio comunale verso fine maggio.
Inquinamento ambientale
La capogruppo di Torino Domani Tiziana Ciampolini aveva denunciato come la "preoccupazione più grande" fosse legata alla "presenza in falda di cromo esavalente". A confermare il rischio di inquinamento ambientale era stato anche l'ex parlamentare ed operaio Thyssen Antonio Boccuzzi. "Utilizzavamo acido cloridico ed acqua ossigenata, stoccate in vasca vicino alla Dora. Abbiamo avuto un alluvione che ha colpito la zona e preso parte del contenuto dai contenitori".