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Attualità | 02 agosto 2023, 18:08

Altro che buon vicinato: a Torino le relazioni con i condomini sono fra le meno frequenti d'Italia, ma tra le più bellicose

Un torinese su tre racconta di aver litigato o avuto un'accesa discussione con un vicino almeno una volta. le principali “micce” sono rappresentate dal rumore, dai comportamenti e dal non pagamento delle spese

Altro che buon vicinato: a Torino le relazioni con i condomini sono fra le meno frequenti d'Italia, ma tra le più bellicose

Più di 7 italiani su 10 vivono in contesti abitativi che richiedono di relazionarsi con vicini di casa e con un’organizzazione condominiale. Su questo tema Changes Unipol ha realizzato una nuova ricerca elaborata da Ipsos, che ha previsto un focus specifico anche sulla città di Torino, finalizzata ad analizzare qualità e quantità dei rapporti interpersonali tra condòmini, grado di soddisfazione per l’operato dell’amministratore di condominio e, più in generale, rapporto con gli aspetti gestionali quali assemblee e spese condominiali. Aspetti particolarmente importanti per Torino, città in cui il 58% degli abitanti risiede in un appartamento in condominio e il 63% dei condomini ha più di 9 famiglie.

Un torinese su tre litiga con il vicino: ecco perché

Le relazioni dei torinesi con i vicini sono fra le meno frequenti d’Italia, solo a Roma i condomini sono più isolati: per il 32% degli intervistati, infatti, le interazioni con gli altri condomini si fermano al massimo a meno di una volta al mese. Fra questi, l’11% dichiara di non avere mai alcun tipo di interazione con i vicini – con un punto percentuale in più rispetto alla media italiana (10%).

Nonostante questo, l’8% dei torinesi dichiara comunque di avere un rapporto conflittuale con i propri vicini (percentuale fra le più alte fra le aree metropolitane prese in analisi, con solo Firenze che arriva al 10%), a fronte di un 61% che parla di rapporti prevalentemente «normali» (non c’è confidenza, ma ci si aiuta in caso di necessità) e un 31% che sostiene di avere ottimi rapporti e frequentazioni con gli altri condomini.

Almeno 1 torinese su 3 dichiara, infatti, di aver avuto almeno una lite o un’accesa discussione con i vicini e, nel 10% dei casi, i litigi sono avvenuti anche più volte. Il principale fattore scatenante delle discussioni risulta essere il rumore disturbante o in orari in cui sarebbe previsto il silenzio (33%), seguito dai più generici “comportamenti sgraditi” (28%) e dai ritardi nei pagamenti delle spese condominiali (20%). Registrano le percentuali più alte fra le città oggetto dall’analisi la gestione della raccolta differenziata (18%) e l’ostruzione del passaggio nell’atrio o nel pianerottolo con passeggini, monopattini, e altro (14%).

Metà dei torinesi è scontenta dell’amministratore di condominio

Un torinese su 2, per l’esattezza il 51%, non è soddisfatto del proprio amministratore di condominio – con riferimento non tanto alle sue capacità nell’esercizio della funzione, quanto piuttosto ad un modo di agire ritenuto poco corretto e onesto.

1 L’indagine è stata realizzata presso un campione rappresentativo della popolazione nazionale di età 16-74 anni (oltre 44 milioni di individui) e dei residenti nelle principali Aree Metropolitane (oltre 13 milioni di individui), secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing: metodologia di raccolta dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web).

I principali motivi di insoddisfazione sono legati infatti alla scarsa trasparenza dell’amministratore nell’esercizio delle sue attività (nel 38% dei casi) e alla gestione economica delle spese condominiali, ritenuta non soddisfacente da più di 1 torinese su 3 (31%).

Assemblee: una su due partecipa assiduamente

Il tema della gestione del condominio è importante per i torinesi, che infatti intervengono numerosi alle assemblee condominiali: il 79% partecipa, di cui il 54% sempre o quasi sempre, il 25% ogni tanto e solo il 21% le evita.

Le riunioni di condominio attualmente si svolgono quasi esclusivamente in presenza (nell’89% dei casi), che risulta anche la modalità preferita per il 67% degli intervistati, anche se il 15% dei torinesi le preferirebbe a distanza, on-line, (modalità ad oggi praticata solo nel 4% dei casi, percentuale più bassa in Italia), mentre il 16% dichiara di non avere una preferenza sulle modalità ideali di svolgimento.

Complessivamente meno di 1 torinese su 4 si dice pienamente soddisfatti delle riunioni di condominio (24%). Dovendo attribuire un voto da 1 a 10 al proprio livello di soddisfazione nei confronti delle assemblee, il 44% dei torinesi arriva massimo al 6 e – fra questi – il 28% si ferma all’insufficienza, in uno spettro compreso fra l’1 e il 5. Il motivo di insoddisfazione principale risulta essere rappresentato a Torino dall’assenteismo da parte dei condomini.

I torinesi affermano, infine, di pagare mediamente spese condominiali per circa 119 euro mensili (18 in più della media nazionale), un ammontare ritenuto inadeguato da un intervistato su 4 (41%). Gli intervistati affermano che preferirebbero – naturalmente – pagare spese condominiali inferiori alle attuali: i torinesi affermano che si sentirebbero soddisfatti solo pagando non più di 73€ al mese, puntando quindi ad una riduzione consistente, pari quasi a 44€ ogni quattro settimane.

redazione

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