"Sul “blocco” per gli Euro 5 il Presidente Cirio ha ritrovato la voce e oggi tocca leggere che “è colpa dell’Europa, Bruxelles non capisce” e “solo il Governo poteva farlo”. A noi pare che l'unica preoccupazione del Presidente siano le conseguenze giudiziarie, dalle quali non basta il provvedimento del governo a sollevarlo. Poi, ovviamente, abbiamo un po’ di annunci: un nuovo piano sulla qualità dell’aria, incentivi sul trasporto pubblico locale e risorse per rottamare i mezzi più inquinanti. Attendiamo fiduciosi", dichiara Daniele Valle, il Vicepresidente dem del Consiglio Regionale.
"A giugno era stato annunciato un Bonus per l’acquisto degli abbonamenti (proprio dopo aver autorizzato gli aumenti delle tariffe del tpl). Ad oggi non ci sono notizie. Nel frattempo, oggi gli studenti sono tornati a scuola usando bus e tram più cari. Suggeriamo a Cirio una materia utile per un nuovo annuncio: in Piemonte sono ancora operativi 640 autobus Euro 3 e, nonostante dal 2021 tutti i mezzi del tpl abbiano l’obbligo del Fap (filtro antiparticolato), molti non lo montano, perché non si è più finanziata la sua installazione. Questioni sulle quali l’assessore Matteo Marnati in Commissione evita di rispondere", prosegue l'esponente del Pd.
"Perché Cirio vuole imporre ai piemontesi regole severe sugli Euro 5 e non le applica sui mezzi del trasporto pubblico che finanzia la Regione?”, si domanda in conclusione Valle, che poi sottolinea assieme al presidente del Gruppo Pd in Regione Raffaele Gallo: "La confusione regna sovrana sul tema Euro 5: per ora niente decreto e nessuna modifica della DGR al di là degli annunci sui giornali. Siamo all’11 settembre e la vicenda non è stata ancora risolta da un punto di vista amministrativo. Ci saremmo aspettati un’informativa dettagliata con un cronoprogramma di azioni da mettere in campo e invece nulla".
"L’assessore ha promesso che lo farà prima del 15, ma ancora la Giunta non si è ritrovata. Se anche il decreto verrà pubblicato e lo stop a tutti i mezzi diesel Euro 5 nei comuni piemontesi con più di 30 mila abitanti verrà rinviato di un anno e in quelli con più di 10 mila e meno di 30 mila abitanti di due anni il problema persiste e il caos è destinato a scoppiare nuovamente. Tra un anno, infatti, Comuni confinanti rischiano di avere regole completamente diverse e saranno i cittadini a scontare le conseguenze di questa confusione” dichiarano Gallo e il Segretario regionale del Pd Domenico Rossi.
“Anche sulle risorse necessarie per questo passaggio – proseguono gli esponenti dem – pare che si ricorrerà ai fondi europei e non a misure messe in campo dal Governo, sempre più assente sul tema ambientale. Inoltre, la Giunta Cirio ha avuto due anni per mettere in campo iniziative per scongiurare l’anticipo, ma non hanno fatto nulla. Come del resto in tanti altri settori”.