I progetti di rigenerazione urbana finanziati dal Pnrr sul territorio metropolitano e sotto la regia della Città metropolitana stanno procedendo con tempi serrati e nel rispetto delle scadenze programmate.
Per quanto riguarda i Piani urbani integrati, in particolare, le due progettualità in corso di realizzazione sono “Torino metropoli aumentata: abitare il territorio” (47 interventi, 45 soggetti attuatori, 43 Comuni e 2 Unioni montane, per un investimento complessivo di € 149.829.585) e “Più, il Piano integrato urbano” della Città di Torino (36 interventi per un investimento complessivo di € 113.395.160). Per Più tutti gli interventi sono stati aggiudicati, mentre dei 47 interventi compresi nel piano “Torino metropoli aumentata”, 46 hanno avviato o avvieranno a stretto giro la procedura di affidamento e 40 interventi sono già stati aggiudicati.
“Siamo in linea con i cronoprogrammi” – evidenziano il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e la consigliera delegata Sonia Cambursano – ed è un messaggio chiaro e forte quello che il nostro territorio manda al Governo in vista della annunciata rimodulazione del Pnrr: i nostri interventi non sono più sulla carta, ma sono diventati o stanno per diventare contratti e cantieri. Definanziarli adesso significherebbe arrecare un danno enorme a tutti gli operatori, pubblici e privati”.
Anche per i Programmi innovativi per la qualità dell’abitare (Pinqua), volti a ridurre il disagio abitativo e insediativo e collocati come i Pui all’interno della missione 5 del Pnrr, il percorso sta proseguendo. Sul territorio metropolitano ne sono stati approvati due, “resiDenza-resiLIenza” che coinvolge 9 enti locali per circa 18 milioni di euro e un totale di 36 interventi e “Ricami urbani”, che coinvolge 5 enti locali per un importo di poco superiore a 17 milioni di euro per 15 interventi .
La difficoltà a far partire i progetti è stata legata alla necessità di interlocuzione con il Ministero delle infrastrutture e trasporti per trovare una soluzione per gli interventi in origine a carico di soggetti privati (poi non ammissibili in base alle regole Pnrr la cui applicazione è stata disposta in un secondo momento). Anche in questo caso però 40 interventi hanno già preso il via e sono nelle condizioni di rispettare la deadline del 31 dicembre 2023 per le aggiudicazioni.
“Per i Pinqua” – sottolineano Suppo e Cambursano – fortunatamente non è previsto lo stralcio dal Pnrr, ma ci aspettiamo una fattiva collaborazione del Ministero per consentire di portare al traguardo anche gli interventi che sono partiti in ritardo”.