Il Disegno di legge “Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea” ha ottenuto voto favorevole a maggioranza dalla quinta Commissione. La Commissione Bilancio fornirà parere finanziario, prima che il testo sia licenziato per l’Aula.
Nel corso della seduta, presieduta da Angelo Dago, si è svolta la discussione generale e l’esame dell’articolato con gli interventi di diversi consiglieri.
Giorgio Bertola (Ev), Silvana Accossato (Luv) e Sean Sacco (M5s), favorevoli all’istituzione del Parco, hanno posto l’accento sul coinvolgimento dei territori, ma anche sulla generale necessità di aumentare il personale per la gestione dei parchi. Anche il presidente Dago ha sottolineato l’importanza della questione del personale e dei suoi costi.
Claudio Leone (Lega), a titolo personale, ha considerato che prima di creare di nuovi parchi sarebbe opportuno far funzionare meglio quelli che abbiamo.
Il vicepresidente di Giunta Fabio Carosso ha sottolineato i possibili vantaggi con questo nuovo parco provinciale, che nasce su iniziativa dei comuni e della Città metropolitana. L’operazione, senza oneri, per la Regione comporta solo l’inserimento nell’elenco delle aree naturali e la modifica della cartografia; tutta la gestione è a carico degli enti locali. Rispondendo ad Alberto Avetta (Pd), l’assessore ha detto che, ragionevolmente, il Ddl dovrebbe approdare in Aula entro un mese e mezzo.
Sono stati nominati i relatori di minoranza, Accossato e Bertola.
Audizione di Pro Natura Piemonte e del Comitato spontaneo reanese “Salviamo la Collina Morenica” sulla realizzazione della circonvallazione nel Comune di Reano.
Le associazioni, anche sollecitate dalle domande di Francesca Frediani (M4o-Up), Accossato, Bertola e Valter Marin (Lega), hanno valutato problematico realizzare la nuova strada, per l’impatto ambientale in una zona di valore naturalistico e paesaggistico. Nella zona è presente un castello del XII secolo e, secondo gli auditi, si metterebbero a rischio questo e altri beni tutelati con massi erratici e muri a secco. A loro avviso l’opera progettata sarebbe inoltre incompleta e non risolverebbe i problemi di traffico.
Il presidente Dago si è impegnato a verificare, con gli uffici dell’assessorato, quali siano le reali competenze dell’Esecutivo regionale sull’opera e, quindi, le eventuali soluzioni che si possano eventualmente perseguire. A inizio agosto il vicepresidente Carosso aveva già risposto a un’interrogazione presentata da Accossato sul punto.
Coldiretti Torino, però, ricorda che dopo due anni di interlocuzione con la Regione e la Città Metropolitana manca ancora quel Piano per lo sviluppo sostenibile che era stato concordato con i sindaci e gli enti di area vasta. Si è scelto, invece, di andare avanti con la scatola vuota del Parco senza avere ancora nessuna idea di quali benefici dovrà portare questa nuova istituzione e soprattutto senza avere ancora stanziato le grandi risorse necessarie per fare funzionare questo ennesimo organismo inutile.
"Secondo la Giunta – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - l’istituzione del nuovo Parco non porterà oneri per l’Amministrazione regionale. I soldi li dovrebbe trovare la Città Metropolitana. Ma in questo scaricabarile sulla pelle dei cittadini si dimentica che l’istituzione di un parco comporta oneri per una sede operativa, per i mezzi e le attrezzature aggiuntive rispetto a quelle già in dotazione e il distaccamento di personale di vigilanza e personale amministrativo. Quali sono gli stanziamenti nel bilancio della Città Metropolitana per fare funzionare questo futuro Parco?".
Per Coldiretti Torino, all’Eporediese non serve un nuovo Parco di facciata ma serve un grande Progetto per il rilancio dell’economia green e delle aziende agricole, dei prodotti agroalimentari del territorio, della cura forestale, del turismo dolce e dell’ospitalità agrituristica oltre che del controllo del cinghiale che è specie incompatibile con una vera salvaguardia ambientale.