Un corteo contro le spese militari, in vista della nuova edizione dei Aerospace & Defense Meetings che si terrà entro fine mese all'Oval del Lingotto, una manifestazione per testimoniare vicinanza alla Palestina e una marcia per rivendicare i diritti delle persone transessuali. E' un pomeriggio decisamente denso, quello che sta vivendo Torino in queste ore. Una condizione accompagnata da un buon meteo, ma anche da preoccupazioni dopo i disordini che hanno scandito le recenti manifestazioni di piazza. E che hanno fatto alzare l'attenzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine.
Contro Aerospace & Defense
Il corteo antimilitarista è partito da corso Giulio Cesare, mentre quello pro Palestina muoveva da piazza XVIII dicembre. Piazza Arbarello, invece, per la manifestazione per i diritti delle persone trans. Il primo di questi, in particolare, promosso dall’Assemblea Antimilitarista, è nato con "l’obiettivo di far uscire dall’opacità il grande mercato delle armi da guerra aerospaziali che si terrà all’Oval a fine mese, quando le maggiori industrie del settore a livello mondiale, i rappresentanti di governi, forze armate e compagnie di contractor faranno buoni affari, in una serie di incontri rigorosamente chiusi al pubblico".
Diritti per tutti gli orientamenti e sensibilità
La marcia organizzata dal Torino Pride, invece, ha richiamato più di 3000 persone. Persone trans* e non binarie, queer, gender fluid e molte altre identità si sono messe in marcia per pretendere spazio e voce in una società che ancora oggi nega diritti a chi fuoriesce dai canoni del privilegio delle persone cis, eterosessuali, bianche e abili e ricche.
Con la comunità LGBTQIA+ anche tante persone alleate e rappresentanti di organizzazioni, associazioni e partiti politici. Ad animare la marcia anche StrampalaBanda, orchestra militante e inclusiva attenta ai diritti. La marcia è partita ricordando le vittime del genocidio che sta accadendo in Palestina, sottolineando un legame fra le soggettività oppresse in ogni nazione.
Durante la marcia si è svolto anche un flash mob dedicato alla memoria delle quasi 400 persone trans* uccise dalla violenza transfobica in tutto il mondo nel solo 2023. I loro nomi – inoltre – sono stati riportati su uno striscione con i colori della bandiera trans di oltre 100 metri di lunghezza: un gesto per far camminare con noi il ricordo di ognuna di quelle persone.