Contro la chiusura di TE Connectivity a Collegno, lavoratori e sindacati hanno scioperato e chiesto un incontro con l'assessorato regionale al lavoro. Di ieri invece l'incontro con il Ministero, dove Fiom CGIL e Fim CISL hanno chiesto al Governo di schierarsi coi lavoratori e fare tutto il possibile per scongiurare la chiusura dell'azienda statunitense, che lascerebbe a casa 224 dipendenti.
Fiom: "La multinazionale non si deve spostare"
"Non possiamo dirci del tutto soddisfatti dell'incontro di ieri - ha commentato Giorgia Perrone, funzionaria Fiom di Collegno - abbiamo chiesto che intervengano con fermezza perché l'azienda resti sul territorio visto che ha capacità economiche ma abbiamo trovato Ministero e Regione ancora tiepidi rispetto alle nostre rivendicazioni. Vorremmo che prendessero le parti dei lavoratori per loro ma anche per le generazioni future che trovano un territorio con sempre meno aziende e sempre più piccole. Si può partire da qui, chiedendo a una multinazionale di rimanere su un territorio dove non hanno bilancio negativo. Loro fanno ragionamenti globali per massimizzare il profitto spostandosi in Cina e Stati Uniti, basandosi su previsioni che vedono la diminuzione del consumo degli elettrodomestici in Europa e quindi meno domanda di connettori".
Fim: "Decisione inspiegabile, l'azienda è in salute"
"Rimane l'amaro in bocca perché è un'azienda in salute - ha commentato Massimo Dicanosa, rappresentante Fim - Lavoro qui da 25 anni e abbiamo dato tutto, difficile andare a giustificare la chiusura dello stabilimento che è in salute. Lasciare un'azienda fa male sempre, ma lasciarla in salute ancora di più".
La Regione farà da mediatore, a febbraio nuovo incontro
La Regione Piemonte ha accolto le istanze, dichiarandosi disponibile ad esercitare il proprio ruolo di mediatore, di concerto anche con il MIMIT (Ministero dell'Industria e Made in Italy) mettendo a disposizione tutte le risorse previste.
Il 22 febbraio ci sarà un nuovo incontro in sede ministeriale.