La passeggiata "reale" dal Castello del Valentino (via bus) fino all'ingresso tra gli applausi in aula magna, gremita, in corso Duca degli Abruzzi. Quindi l'inno alla gioia, eseguito dal coro polifonico del Politecnico.
Si apre su una tonalità solenne il mandato del nuovo rettore, Stefano Corgnati, che raccoglie il testimone da Guido Saracco. E che sintetizza il suo stato d'animo in un'unica frase: "Sono felicissimo".
Traguardo fissato tra sei anni
Il traguardo è fissato al 2030. "Sei anni di mandato, senza ricandidatura - spiega Corgnati - dunque daremo tutto di noi stessi. Abbiamo scelto lo slogan di PoliTo in transition e la prima sfida che dovremo affrontare sarà l'inverno demografico che fa da cornice".
Il Poli firmato Corgnati sarà innanzitutto "internazionale, in dialogo costante con la società. Dobbiamo diventare un luogo aperto, permeato dalla società. E accanto alla formazione di eccellenza e alla ricerca, dobbiamo proseguire nel trasferimento tecnologico". Il tutto immerso in un periodo sfidante che si muove tra la transizione ecologica e quella digitale. "Vogliamo essere punto di riferimento e di dialogo con gli enti politici per le scelte e le decisioni".
La missione della Pace
Tra i punti toccati dal neo rettore c'è anche un elemento che fino a qualche tempo fa rimaneva sullo sfondo, quasi dato per scontato. "La pace è un valore fondante della nostra istituzione e noi dobbiamo entrare in questi processi per favorirla, soprattutto in un momento in cui il mondo ne ha profondamente bisogno".
Una città universitaria
Dal mondo a un livello decisamente più locale, un'altra prospettiva riguarda la città. "Insieme all'Università di Torino dobbiamo immaginare una città che sia davvero universitaria, perché è motore di tutto: porta giovani, idee e futuro, ma dobbiamo essere bravi a trattenerli".
La Manica della didattica e il centro per l'Aerospazio
Sui fatti concreti, uno degli obiettivi di Corgnati - come già detto in campagna elettorale - è la Manica della didattica: "Sedicimila metri quadri su corso Castelfidardo, spina dorsale del nostro masterplan. Diventerà un oggetto iconico della città, con un costo di 40 milioni di euro". E poi un centro interdipartimentale sull'Aerospazio: "Un catalizzatore che permetta di mettere a sistema le competenze dei nostri vari dipartimenti". E infine la Consulta e la Academy per i giovani: "Non abbiamo un luogo di dialogo continuo, un organo consultivo che permetterà un organo di formazione interna, al servizio della nostra comunità".
Cirio: "Tenere qui la testa, per rimanere centrali"
"Dobbiamo tenere qui la testa, la progettazione e l'ingegneria, se vogliamo tenere qui la produzione di auto. E in questo il Politecnico è fondamentale. Nessuno farebbe investimenti senza una presenza come il Politecnico in citta", dice il governatore del Piemonte, Alberto Cirio.
E al neo rettore rivolge un augurio. "In questo momento non ci sono più cose facili. Ma il Politecnico è spesso fonte di soluzioni e noi, come Regione, saremo sempre al vostro fianco".
Lo Russo: "Abbiamo un bravissimo rettore"
"Abbiamo un bravissimo rettore - sentenzia il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, anche docente del Poli - Torino ha potenzialità rilevanti e spesso non ne siamo abbastanza consapevoli. Inoltre poter prendere decisioni su base scientifica è un metodo che dovrà essere sempre più diffuso. La nostra città ha di fronte sfide enormi in un contesto che sta rapidamente mutando, a cominciare da una popolazione che invecchia e con meno giovani".
La squadra di Corgnati
L'evento è stata la cornice anche per presentare la squadra del neo rettore. A cominciare dalla pro-rettrice, Elena Baralis. Sono invece 14 i vicerettori: Fulvio Corno, Giuliana Mattiazzo, Fabrizio Pirri, Stefano Sacchi, Silvia Barbero, Stefano Berrone, Andrea Bianco, Filippo Molinari, Alberto Giuseppe Sapora, Mariachiara Zanetti, Stefano Zucca, Claudia De Giorgi, Patrizia Lombardi e Paolo Montuschi.
Il direttore generale vede il rinnovo dell'incarico per Vincenzo Tedesco.