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Cultura e spettacoli | 05 aprile 2024, 07:00

Al cinema, Tango della vita: da Centallo la storia di Claudio e Ivana, la lotta contro il Parkinson tra musica e danza

Il docu-film di Erica Liffredo sarà proiettato al Cinema Ambrosio stasera alle 20.30

Al cinema, Tango della vita: da Centallo la storia di Claudio e Ivana, la lotta contro il Parkinson tra musica e danza

Tango della vita, girato tra il Piemonte e la Lettonia e uscito al cinema il 9 marzo, non è solo un docu-film sul Parkinson. “È il racconto di una bellissima storia d’amore” spiega la regista Erica Liffredo. Realizzato tra il 2019 e il 2021, Tango della Vita è uno spaccato sulla vita quotidiana di Claudio e Ivana. Lui lotta contro la malattia da ben 18 anni, lei non ha mai lasciato il suo fianco, accompagnandolo con amore in tutte le tappe di questo percorso difficile. “Sono un esempio d’amore meraviglioso, affrontano la vita insieme”.

Tra il lavoro e le cure, Claudio trova sollievo non solo nell’abbraccio sicuro della moglie, ma anche nella passione che condividono per il tango, con il sogno nel cassetto di andare a ballare in Argentina.  

“Conosco Claudio da sempre, siamo cugini alla lontana - racconta la regista - . Qualche anno fa mi ha raccontato di come il tango lo facesse stare meglio e del progetto che stava facendo con i medici. Ho iniziato a seguirli con la telecamera, si sono abituati alla mia presenza, mi hanno aperto le porte di casa e della loro intimità. Lui ha tanta auto ironia, scherza sempre molto sui problemi della malattia, è un grandissimo aiuto nell’affrontarla. È una roccia, non molla mai”.

Eppure nella pellicola ci sono anche momenti di fragilità.  

“Mentre giravamo aveva questa paura di mostrare la sua fragilità, perché pensava che avrebbe smesso di essere un elemento di coraggio per gli altri, ma alla fine è rimasto contento della scena in cui fa fatica a muoversi. Lo avvicina a chi soffre della stessa malattia”.

Il film unisce la storia di Claudio, che vive e lavora a Centallo, a quella di Arthur, un compositore lettone. 

“Aveva già composto un tango sinfonico, gli abbiamo parlato di loro e lui ha poi voluto assolutamente incontrarli. È rimasto molto colpito dal fatto che il tango avesse una valenza terapeutica. Come tutti gli altri quando li ha incontrati, si è innamorato di loro. Da qui la scelta di realizzare una composizione fatta appositamente per Claudio e Ivana”.

All’intento del film c’è spazio anche per la ricerca sulla malattia. 

“Abbiamo voluto dare spazio alla sperimentazione scientifica condotta sui benefici del tango. È stato molto bello, perché era uno dei sogni di Claudio. È incredibile come il tango sia terapeutico per le persone affette da Parkinson. Fanno fatica a muoversi, ma alla fine riescono a ballare. Con questa malattia si lotta per ogni singolo movimento con grande tempra e coraggio. A volte si perde la parola, a volte si hanno dei tic o dei movimenti involontari. È ancora molto poco riconosciuta”. 

Evidente è infine il legame con il territorio e con la comunità, un aspetto che accomuna sia il protagonista, sia la regista. “Siamo entrambi molto legati al nostro territorio, il cuneese. Per Claudio e Ivana è molto importante. Nel film emerge questo carattere orgogliosamente contadino e il suo amore per i paesaggi in cui ha sempre vissuto”.  

La proiezione del docu-film realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte sarà questa sera, venerdì 5 aprile, al Cinema Ambrosio alle ore 20.30.

Chiara Gallo

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