Transizione ecologica, contrattazione, sicurezza sul lavoro e giusta retribuzione. Sono le tematiche sulle quali i sindacati edili Fenealuil e Fillea hanno aperto un confronto con i giovani, con gli imprenditori e con la politica, in occasione dell'evento organizzato il 5 aprile 2024 allo Sporting Dora di Torino, dal titolo «Ripartiamo dalle periferie, dalla protesta alla proposta. Transizione ecologica ed energetica, contrattazione, sicurezza e giusta retribuzione nel settore delle costruzioni».
L’iniziativa è organizzata dalle due organizzazioni sindacali piemontesi, a un anno dalla manifestazione nazionale «Fai la cosa buona» promossa per chiedere il ripristino dei bonus e maggiore sicurezza nell’edilizia.
Anche in questo caso, l’associazione Sicurezza e Lavoro ha partecipato ai lavori.
«L'edilizia sostenibile – ha affermato Giuseppe Manta, segretario generale Fenealuil Piemonte – può essere un potente motore economico, può creare molti posti di lavoro e aiutarci a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030, favorendo il risparmio di energia e la riduzione di emissioni di anidride carbonica».
«Serve però – ha spiegato – una maggiore attenzione agli aspetti relativi alla sicurezza sul lavoro e alla legalità, che non possono essere barattate in cambio della promessa di maggiori investimenti sul settore».
«Servono un maggiore confronto tra Governo, sindacati e imprenditori – ha rimarcato Stefano Costa, segretario nazionale Fenealuil – e tavoli seri per arginare dumping contrattuale e lavoro povero e tutelare la salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici, coinvolgendo le organizzazioni sindacali più rappresentative».
«Chi governa il Paese – ha affermato – deve prendersi la responsabilità di confrontarsi con cittadini e cittadine e programmare interventi di crescita e sviluppo, che vadano al di là dell'emergenza e di obiettivi politici ed economici di breve respiro». «Bisogna incentivare le imprese, soprattutto le più piccole, a strutturarsi – ha concluso – e bloccare i subappalti a cascata, per ridurre infortuni e malattie professionali in edilizia».
«La transizione ecologica - con bonus mirati e un'attenzione particolare alle case popolari e alle periferie - può essere una grande occasione di sviluppo, non soltanto per il settore delle costruzioni, ma per tutto il Paese» – ha dichiarato Massimo Cogliandro, segretario generale Torino e Piemonte Fillea.
«È necessario però – ha aggiunto – promuovere il lavoro buono, ben pagato e in sicurezza, che ti permette di tornare a casa vivo. Spesso, infatti, nei cantieri si viene pagati poco, con retribuzioni non proporzionate ai costi della vita, e si rischia la propria incolumità».
Secondo Antonio Di Franco, segretario nazionale Fillea Cgil, «la transizione ecologica passa necessariamente dell'edilizia». «Bisogna però intervenire sulla qualificazione delle imprese – ha affermato – e avere una visione d'insieme dei bonus, con una politica industriale complessiva su un settore fondamentale come l'edilizia, che negli ultimi tre anni ha creato 200 mila posti di lavoro».