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Cronaca | 22 aprile 2024, 13:10

Corteo per Cospito: 18 misure cautelari e 75 denunce tra gli anarchici dei centri sociali. La Digos: "Ci siamo concentrati sui violenti"

A più di un anno dal corteo che devastò Torino il 4 marzo 2023, concluse le indagini che porteranno a processo 75 militanti accusati di devastazione e lesioni a pubblico ufficiale

Corteo per Cospito: 18 misure cautelari e 75 denunce tra gli anarchici dei centri sociali. La Digos: "Ci siamo concentrati sui violenti"

A un anno dalla manifestazione anarchica in difesa di Alfredo Cospito che portò caos e devastazione a Torino, la Digos ha messo in stato di misura cautelare 18 persone. Due di loro sono ai domiciliari, mentre per le altre 16 sono previsti divieti o obblighi di dimora. In totale sono 75 gli anarchici denunciati sui mille che hanno partecipato, per i quali si andrà a processo ora che sono terminate le indagini. I reati contestati sono devastazione, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Tra le prove, un lungo tavolo di caschi, scudi, coltelli, maschere, martelli e altri oggetti utilizzati per danneggiare la città. I danni sono stati conteggiati a oltre 630 mila euro tra vetrine, monumenti, automobili parcheggiate e arredo urbano. Due poliziotti rimasero feriti negli scontri, di cui uno con 100 giorni di prognosi. Le indagini sono state svolte in collaborazione con le questure di Roma, Milano, Alessandria, Cuneo e Livorno.

"Sono state analizzate immagini del centro cittadino - ha spiegato il dirigente della Digos torinese Carlo Ambra - anche dalla squadra indagine tecnologica, unità operativa che esiste solo qui a Torino proprio per fronteggiare la particolare effervescenza anarco antagonista che c'è ormai da decenni. Siamo riusciti a ricostruire le dinamiche più importanti, è stato molto complicato ma siamo riusciti a enucleare queste 75 persone. La semplice partecipazione non è di per sé rilevante quindi ci siamo concentrati esclusivamente sul gruppo dei violenti. Sono anarchici riconducibili al centro sociale di El Paso, dell'ex Lavatoio Occupato, centri sociali di Torino dove si sono radunati prima della manifestazione. Tra loro ci sono i capi dell'anarco-insurrezionalismo di Torino, persone di spicco che hanno avuto un ruolo di primo piano a livello nazionale nella mobilitazione nazionale per sostenere la causa di Cospito che effettuava uno sciopero della fame molto rigido".

Francesco Capuano

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