Ogni anno 100 milioni di litri d'acqua, che passa nelle tubature della Città Metropolitana, va dispersa e non arriva ai nostri rubinetti. Per dare un riferimento concreto, è come se sei laghi di Avigliana finissero sprecati.
Per questo oltre duemila cittadini hanno sottoscritto una delibera di iniziativa popolare che chiede al Comune di Torino, tra le altre cose, di destinare il totale degli utili Smat alla sostituzione delle tubature obsolete degli acquedotti.
Le realtà
Il documento è stato elaborato da dodici realtà ambientalista, ma non solo: ACMOS, No Tav, Comitato Acqua Pubblica, Fridays for Future Torino, Comitato Difesa della Pellerina, Fridays for Future Torino, Extiction Rebellion.
"La raccolta firme - ha spiegato Mauro Demaria, del Comitato Acqua Pubblica e tra i firmatari del documento - è partita un anno fa, quando la situazione era diversa e anche a Torino si paventava il razionamento idrico".
"Le indicazioni climatiche - ha proseguito - non sono incoraggianti: in futuro ci sarà sempre meno disponibilità di acqua. È un bene sempre più prezioso".
In risposta alla ormai evidente scarsità della risorsa, il documento propone una gestione pubblica partecipata dai cittadini con l’obiettivo di tutelare l’interesse collettivo ed aumentare la consapevolezza che l'acqua debba
essere utilizzata con attenzione sempre maggiore.
Le richieste
La delibera, se approvata, chiede al sindaco Stefano Lo Russo di promuovere una serie di indirizzi come: rafforzare la natura pubblica dell’azienda e tornare alla progettazione interna delle grandi opere ed al controllo sull’esecuzione e la gestione degli interventi, anche grazie ad un sollecito recupero e potenziamento delle capacità tecniche interne all’azienda.
Tutelare risorse idriche non inquinate
Dovranno poi essere tutelate le risorse idriche non ancora inquinate, vincolando le aree di ricarica della falda e favorendo il ripristino degli ecosistemi naturali attraverso la rimozione di ostacoli quali dighe e barriere che impediscono il libero scorrere dei fiumi. La delibera chiede, infine, di promuovere nelle scuole una cultura dell'acqua.