Cultura, salute e benessere sono fattori interdipendenti, ancor di più quando si parla di bambini e ragazzi: è stata soprattutto questa consapevolezza, sempre più sviluppata, ad animare il progetto “Cultura di base nelle biblioteche” promosso dalla Fondazione per l'Architettura di Torino e avviato lo scorso 23 maggio.
Il progetto
Il progetto, realizzato in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi attuando una linea di indirizzo della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha consentito a 2 pediatre di libera scelta di trasferire i rispettivi ambulatori all'interno delle biblioteche “Carluccio” di via Monte Ortigara 95 (quartiere Pozzo Strada) e “Primo Levi” di via Leoncavallo 17 (Barriera di Milano). Le dottoresse saranno a disposizione per due giorni a settimana fino a maggio 2025.
I piccoli pazienti verranno quindi visitati in ambienti stimolanti e accoglienti, con molteplici obiettivi, tra cui quelli di depotenziare lo stress dell'attesa, migliorare il benessere psicofisico, migliorare la relazione con il medico, generare sensazioni positive e offrire opportunità di crescita culturale. In questo percorso, l'architettura della biblioteca assume un ruolo fondamentale in quanto spazio multisensoriale.
Cultura e cura
La cultura, a proposito, diventa parte fondante del percorso di cura: “Da sempre - sottolinea la presidente della Fondazione per l'Architettura di Torino Gabriella Gedda – siamo attenti alla valorizzazione di progetti che investono sul concetto di umanizzazione dei luoghi attraverso l’architettura, intesa come apportatrice di bellezza e di benessere. La stessa concorre alla cura, diventando parte integrante di un percorso terapeutico e migliorando la vita delle persone e delle comunità”.
Il sostegno delle istituzioni
L'iniziativa ha ricevuto il sostegno delle istituzioni locali: “La sinergia tra salute e cultura – ha sottolineato l'assessora alla cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli - rappresenta un passo avanti significativo nella concezione degli spazi medici, offrendo un modello che potrà essere replicato in altre realtà”.
“Questo progetto - ha aggiunto la pari grado della Città di Torino Rosanna Purchia - arricchisce l’offerta di servizi della nostra comunità e offre ai pazienti e alle loro famiglie la possibilità di scoprire il ricco patrimonio culturale della nostra Città”.