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Politica | 07 agosto 2024, 16:56

Pentenero: "Cirio troppo ottimista. Il Piemonte è fanalino di coda della crescita nel nord"

L'invito della capogruppo Dem in Regione: "Si promuovano iniziative condivise per il rilancio"

Pentenero: "Cirio troppo ottimista. Il Piemonte è fanalino di coda della crescita nel nord"

“Spero che il presidente Cirio sia consapevole che tutto il suo ottimismo sulla crescita del Piemonte non è giustificato né giustificabile. I numeri ci dicono che nell’area nord del Paese siamo il fanalino di coda e che la locomotiva d’Italia si è decisamente spostata tra Lombardia, Veneto ed Emilia,” così la capogruppo PD in consiglio regionale Gianna Pentenero.

Come scrive la CGIA di Mestre nel suo report del 20 luglio, “anche nel 2024 la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto saranno le regioni che traineranno il PIL reale nazionale che, stando ai principali istituti di statistica, dovrebbe attestarsi attorno al +0,7 per cento, contro il +0,1 per cento della Germania, il +0,7 per cento della Francia e il +2,1 per cento della Spagna. Tornando ai dati di casa nostra, le previsioni di crescita elaborate dall’Ufficio studi della CGIA su dati Prometeia ci dicono che in Lombardia la stima di crescita per l’anno in corso dovrebbe essere dello 0,95 per cento, in Emilia Romagna dello 0,86 per cento e in Veneto dello 0,80 per cento.” Il Piemonte si attesta con un timido +0,65% ed è dietro alla Liguria, fermandosi all’undicesimo posto.

“Avevamo già sottolineato in campagna elettorale che quanto affermava Cirio su un Piemonte che cresceva come il resto dell’Italia era un entusiasmo che celava una lettura parziale dell’inizio dell’anno e che, invece, avrebbe fatto meglio a capire che occorrevano misure e attenzione per le imprese, visto che ci stavamo avvicinando a un periodo difficile,” ha continuato Pentenero.

E siamo indietro anche sul recupero del PIL dal pre-Covid. Se l’Italia in media trova un +4,2%, il Piemonte non riesce a fare meglio del +2,22%.

“È necessario che alla ripresa, a settembre, si decidano interventi molto energici per far ripartire il Piemonte. Sappiamo che le costruzioni stanno vivendo il calo dovuto allo stop del 110, che il costo del credito, soprattutto per la microimpresa, è troppo alto e, come ci hanno ricordato Confindustria e Banca d’Italia, c’è molto timore negli investimenti per l’innovazione: fattore che rischia di minare anche il nostro futuro. Tutto questo mi sembra un ottimo punto di partenza per creare un’agenda coinvolgendo da subito le associazioni datoriali e i sindacati per un tavolo di rilancio del Piemonte,” ha concluso Pentenero.

comunicato stampa

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