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Economia e lavoro | 12 settembre 2024, 07:55

Auto, Cirio alla festa Fiom: "I cinesi stanno cercando spazio in Europa, lavoriamo per portarli in Piemonte"

l governatore è intervenuto ieri sera all'evento organizzato dal sindacato metalmeccanico: "Stellantis? Non c’è scritto da nessuna parte che in Italia ci deve essere un unico produttore"

Una immagine di repertorio del governatore Alberto Cirio

Una immagine di repertorio del governatore Alberto Cirio

“I cinesi stanno cercando spazi in Europa per assemblare le proprie auto, pur con la dovuta riservatezza posso dire che ci stiamo lavorando. Ci sono interlocuzioni con diverse realtà orientali che sono figlie anche di quell’agreement che la presidente Meloni ha firmato con il presidente cinese prima dell’estate e sono in corso sopralluoghi”. Così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo alla festa della Fiom torinese a proposito dell’arrivo in Piemonte di un nuovo produttore automobilistico straniero.

"Da nessuna parte è scritto che ci debba essere un unico produttore"

“Con Stellantis vogliamo avere un rapporto che continui a rendere conveniente la loro permanenza qui ma non c’è scritto da nessuna parte che in Italia ci deve essere un unico produttore”, ha aggiunto Cirio che ha proseguito: “dobbiamo riprendere il lavoro che abbiamo impostato nei mesi scorsi con Stellantis insieme al Comune, grazie al quale abbiano scritto dei contratti, fatto accordi specifici, e ottenuto anche parziali buoni risultati che hanno restituito allo stabilimento di Mirafiori un’identità che non aveva qualche anno fa, come l’hub del recupero, il centro di trasmissione dei cambi, l’arrivo di un nuovo modello”.

"Pronto a integrare del 50% la cassa integrazione"

“Se si vuole individuare una forma di ammortizzatore straordinario per il settore dell’auto costruito con il governo per traguardare il 2026 io sono pronto come Regione a integrare del 50% il reddito della cassa integrazione dello Stato”, ha poi aggiunto il governatore. 

“Lo abbiamo già fatto con la Delgrosso - ha detto Cirio - e lo facciamo oggi con le risorse del fondo sociale europeo che dipendono dalla Regione e di cui possiamo disporre perché quando la cassa integrazione supera i sei mesi di durata e quindi non diventa più un accompagnamento straordinario in un momento di difficoltà ma diventa un accompagnamento al licenziamento non si può pensare che una persona possa vivere un anno o due con il 60-70% di uno stipendio già non adeguato alla sua quotidianità”.

redazione

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