Martedì 17 settembre alle 21 e mercoledì 18 settembre alle 18, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9, Torino), nel quadro delle celebrazioni dei 620 anni dell’Università di Torino, va in scena Splendore e caduta di Erasmo da Rotterdam (con molte controverse vicende legate alla sua natura pacifica e tollerante), opera teatrale dedicata al celebre umanista che proprio nell’Ateneo torinese si laureò in teologia il 4 ottobre 1506.
L’opera indaga la vita di Erasmo concentrandosi sui lati ambigui della sua figura schiva e sulle contraddizioni del personaggio e del suo credo. Lo studioso, ritratto negli ultimi anni dell’esistenza, affronta un viaggio immaginifico attraverso la propria vita mettendosi in costante dialogo con le figure che l’hanno segnata, dal pittore Albrecht Dürer allo scrittore Thomas More, fino all’incontro con il grande seguace e avversario, Martin Lutero, che mai si verificò nella realtà. In una riflessione sulla violenza del processo storico, i tre attori, che ricoprono i molti ruoli previsti dal dramma, animeranno l’Aula Magna della Cavallerizza Reale muovendosi attorno a una scenografia imponente ed evocativa che richiama le strutture delle chiese barocche e i polittici del Beato Angelico. Immerso in questa cornice, Erasmo sarà posto al centro di un processo al pensiero che interroga gli spettatori di oggi su come la sua visione del mondo riverberi sulla contemporaneità.
Il progetto e la regia sono curati da Giovanni Ortoleva, regista con all’attivo numerosi spettacoli di successo, che ha ricevuto la menzione speciale della Biennale Venezia nel 2018 e del cui lavoro il New York Times ha scritto: “dimostra un’immaginazione e una promessa degni di nota”. La drammaturgia è firmata da Riccardo Favaro, insignito del Premio Scenario nel 2019 i cui testi sono stati prodotti da alcuni dei più importanti centri teatrali italiani e svizzeri (Piccolo Teatro di Milano, Metastasio di Prato, LAC di Lugano). Scenografia di Federico Biancalani, costumi di Micol Vighi, musiche di Pietro Guarracino, interpreti: Alfonso De Vreese, Matteo Federici e Nika Perrone. Produzione esecutiva: Elsinor.
“Con UniVerso abbiamo creato un dialogo tra il sapere accademico e la società per valorizzare il ruolo dell'Università come luogo di confronto in grado di alimentare il dibattito pubblico e contribuire attivamente alla condivisione della cultura. La scelta di celebrare i 620 anni dell'Ateneo con Splendore e caduta di Erasmo da Rotterdam rappresenta perfettamente questo modo di interpretare la conoscenza sviluppando una cultura viva che si nutre di contaminazioni e dialoghi interdisciplinari. Erasmo, che si laureò dottore in teologia proprio qui all’Università di Torino nel 1506, è una figura di straordinaria importanza non solo per la nostra storia, ma anche per la cultura europea nel suo complesso. Il legame con il nostro Ateneo non è infatti solo un dato storico, ma un'opportunità per riflettere sull’eredità intellettuale e sulle contraddizioni dell'essere umano ripensando i valori del dialogo e della tolleranza, concetti fondamentali per affrontare le sfide del nostro tempo” - dichiara la Prorettrice dell’Università Giulia Carluccio.
“Ramingo statuario, pacifista polemico, umanista dissonante: come osserva Stefan Zweig, la fama secolare dell’uomo Erasmo è sopravvissuta a gran parte dei suoi scritti, alimentando ulteriormente l’ambiguità della sua figura. Perennemente vivo nella contraddizione, la sua fede ha superato i confini stessi della religione: è un viaggio drammatico di conoscenza, un tragitto nel dubbio, sulle pendici della modernità. Se da un certo punto di vista è impossibile inquadrare la nostra idea di Europa senza prendere in considerazione l’esperienza di Erasmo, è altrettanto complesso pensare che la sua eredità sia oggi pienamente digerita. Il corpo agonizzante di uno dei più radicali padri del Rinascimento viene qui sezionato, dalla giovinezza ai turbolenti dissidi con Lutero. L’autopsia mai sarà compiuta, il reato è ancora sepolto: nell’eterno discorso sulla missione dell’Unione Europea, le ombre del suo pensiero sono solide mura, forgiate nell’impasto tra sangue e cemento armato” - afferma Riccardo Favaro.
“Il desiderio di lavorare su Erasmo da Rotterdam nasce dal bisogno di capire come ci parla oggi, in un mondo che assiste ad un nuovo e spaventoso fiorire di conflitti su larga scala. Faremo incontrare questa istanza brechtiana con il linguaggio freddo ma profondamente umano di Carl Theodor Dreyer. Prendendo spunto dalle strutture gotiche degli altari delle chiese nord-europee, costruiremo un polittico attorno a chi non ha mai voluto essere al centro dell’attenzione” - aggiunge Giovanni Ortoleva.
Una produzione UniVerso in avvicinamento a UNIGHT Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2024 che si terrà a Torino il 27 e 28 settembre. A introdurre le due rappresentazioni la Prof.ssa Eleonora Belligni, docente di Storia Moderna.