Il Telero “Lucania '61”, monumentale opera pittorica di Carlo Levi, è da oggi accessibile e fruibile anche alle persone cieche e ipovedenti. La mappatura 3D del dipinto è stata appena presentata presso la sede della Fondazione Amendola, in via Tollegno 52 a Torino. L'iniziativa, importante per l'accessibilità dell'arte e della cultura, è stata resa possibile grazie all'Università di Pavia e al professor Virginio Cantoni, autore della “traduzione” dell'opera in forma tattile.
Contorni e forme dei personaggi e dei dettagli sono evidenziati con rilievi, etichettati con lettere Braille e correlati agli elementi rappresentati con una legenda che associa una descrizione a ogni lettera. Ulteriori informazioni sulla metodologia utilizzata sono disponibili sul sito vision.unipv.it.
Il telero, omaggio pittorico alla Lucania del dopoguerra, è riconosciuto quale opera più impegnativa e notevole della produzione figurativa di Carlo Levi. Significativo il fatto che sia stato reso accessibile alle persone cieche proprio a Torino, la città “lucana” più popolosa dopo Potenza e Matera. Il telero, dipinto per il centenario dell'Unità d'Italia (1961), racconta la storia, la cultura e la civiltà di una terra e di un popolo.
Alla presentazione della mappatura 3D del telero hanno preso parte, con i loro interventi, la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro, il professor Virginio Cantoni, Giovanni Caserta del Comitato Scientifico della Fondazione Amendola, e Pino Mantovani, critico e storico dell'arte. Hanno inoltre partecipato i rappresentanti delle associazioni delle persone cieche e ipovedenti: Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti e UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Sezione di Torino).
“Lucania ‘61 è un’opera - commenta Michela Favaro - che nasce nel 1961 per unire la Città di Torino con il territorio lucano. Oggi, grazie alla Fondazione Amendola e al prezioso lavoro di ricerca condotto con i partner di questa iniziativa, il telero rinasce rendendosi fruibile al pubblico delle persone ipovedenti e non vedenti. Si realizza quindi un servizio importante. Un servizio di inclusione, un’occasione di conoscenza e scoperta, si mette a disposizione dei cittadini uno strumento per il dialogo e il confronto sul piano artistico, culturale e sociale”.