Un tuffo tra passato e presente nella mostra Fotografia Alchemica aperta fino al 13 ottobre nello Spazio Musa a cura di Letizia Nardi.
9 artisti per 124 scatti d'autore
Nove artisti (Massimo Badolato, Andrea Baldi, Letizia Cadeeo, Cesare Di Liborio, Alessandro Iazeolla, Margrieta Jeltema, Roberto Lavini, Luigi Menozzi e Michele Pero) che con 16 tecniche diverse, dal carbone, passando per il cianotipo, fino al platino e all’albumina, presentano un corpus di 124 scatti.
Un percorso che spazia delle tecniche di fine Ottocento e inizio Novecento alle stampe digitali che si avvalgono delle tecnologie più innovative e recenti.
“Si gioca con gli elementi chimici per dare vita a immagini dal significato estetico interessante - spiega l’organizzatore della mostra, Massimo Badolato - Oggi ci si avvale molto del supporto del digitale per superare i limite della stampa del passato. Abbiamo pensato per chi non ha avuto l’occasione di conoscere il mondo analogico questo fosse un modo per conoscere i risultati estetici e di unicità nell’adottare queste tecniche”.
Il ritorno all'analogico da parte dei giovani
“C’è stato un ritorno all’analogico da parte anche dei giovani. Il primo segnale lo fa il mercato, le vecchie macchine fotografiche sono più care rispetto a una volta”. E infatti in mostra l’età degli artisti spazia dai 24 ai 69 anni.
“C’è un nuovo approccio. La fotografia analogica conferisce unicità al lavoro e preziosità. L’apporto personale è nella fase di post produzione, ma in ogni caso i due mondi si arricchiscono a vicenda”.
Per info: https://fotografiaalchemica.it/