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Politica | 15 ottobre 2024, 15:38

Aborto, le attiviste davanti a Palazzo Lascaris lanciano la raccolta firme: "'Chiudete la Stanza dell'Ascolto"

Nuova protesta di fronte alla sede del Consiglio Regionale: "Aumentate i consultori"

Aborto, le attiviste davanti a Palazzo Lascaris lanciano la raccolta firme

Aborto, le attiviste davanti a Palazzo Lascaris lanciano la raccolta firme

"Chiudere la Stanza dell'Ascolto subito". Le attiviste di Nonunadimeno Torino tornano in presidio davanti a Palazzo Lascaris, dove è in corso il Consiglio Regionale. Una nuova protesta che arriva a pochi giorni dal raid contro il convegno - con relatori l'assessore Maurizio Marrone e Mario Adinolfi - Federvita a Torino, dove i sostenitori della legge 194 hanno tentato di bloccare l'ingresso

Raccolta firme

"Siamo qui - hanno spiegato da Nonunadimeno Torino - in risposta ai toni che si sono alzati, a chi in politica preferisce spostare il piano del discorso su presunte minaccia morte anziché sul tema". In parallelo ai sit-in e dimostrazioni, la Rete ha lanciato anche una raccolta per la chiusura immediata della stanza dell'Ascolto all'ospedale Sant'Anna di Torino, gestita da due associazioni pro-vita. 

Aumentare i consultori

I manifestanti hanno poi chiesto dai megafoni di mettere in pratica "la legge regionale mai applicata sulla contraccezione gratuita", oltre ad aumentare l'organico sanitario e socio-assistenziale negli ospedali. Nonunadimenotorino Torino chiede poi di aumentare il numero di consultori che per legge dovrebbero essere uno ogni 20.000 abitanti, mentre nel capoluogo ne sono presenti solo dodici a fronte di 48 necessari. 

Gli attivisti chiedono poi, nell'ambito di applicazione della 194, di garantire l'accesso all'aborto indipendentemente dallo stato di cittadinanza e dai documenti.

Le reazioni delle opposizioni

A schierarsi accanto alle manifestanti le consiglieri regionali di AVS Valentina Cera, Alice Ravinale e Giulia Marro, insieme alla collega del PD Nadia Conticelli. L'esponente dem ha presentato un ordine del giorno che chiede di "programmare sul territorio piemontese una capillare campagna informativa sul parto in anonimato e sui servizi di accoglienza, accompagnamento, prevenzione e informazione rispetto alla genitorialità consapevole".

Ravinale, Cera e Marro puntano invece il dito contro la maggioranza di centrodestra, che ha deciso di non audire Nonunadimeno Torino e le altre associazioni in presidio. "È una gravissima decisione". "È la maggioranza a rifiutare il dialogo, ad alimentare tensioni. Abbiamo chiesto al Presidente Cirio se ha intenzione di continuare a ignorare l’opinione delle donne di questa Regione", concludono le consiglieri regionali di AVS.

"Vergognoso quanto accaduto oggi in Consiglio regionale", dicono invece i pentastellati Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio. "Dal Centrodestra abbiamo assistito alla censura della voce dei collettivi femministi che manifestavano. Il nostro gruppo ha chiesto di audire quelle associazioni, ma il presidente Nicco ci ha risposto che ciò sarebbe stato possibile esclusivamente dopo una presa di distanza dagli episodi accaduti sabato".

La replica di Nicco

A replicare ad AVS e alle attiviste il presidente del Consiglio Regionale Davide Nicco: "Nessuna censura. Non avevamo nessun problema a ricevere una delegazione delle manifestanti, ma abbiamo posto una semplice condizione: che il movimento si dissociasse in modo esplicito dai comportamenti di sabato". "Le istituzioni - chiosa - non dialogando con chi non rifiuta la violenza".

Cinzia Gatti

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