Garantire la sicurezza sul lavoro è un obbligo morale e legale per ogni azienda. Gli estintori rappresentano uno degli strumenti fondamentali per prevenire e gestire situazioni di emergenza legate agli incendi. Questo articolo approfondisce gli obblighi normativi, le tipologie di estintori, le procedure di manutenzione, i costi associati e l'importanza della formazione del personale.
Obblighi normativi per gli estintori in azienda
In Italia, la normativa antincendio stabilisce regole precise per la presenza e la gestione degli estintori nei luoghi di lavoro. Il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie per prevenire incendi e garantire la sicurezza dei dipendenti.
Come spiegato su www.antincendionatalini.com, impresa di antincendio a Pisa, ogni azienda deve dotarsi di estintori adeguati alla tipologia di attività svolta, alle dimensioni dei locali e ai rischi specifici presenti. Per esempio, nelle attività commerciali con superficie superiore a 400 metri quadrati, è obbligatorio installare almeno un estintore ogni 150 metri quadrati, con un minimo di due estintori per piano. La normativa prevede inoltre che gli estintori siano facilmente accessibili e collocati a non più di 30 metri di distanza da qualsiasi punto del locale.
Tipologie di estintori e criteri di scelta
Gli estintori si differenziano per il tipo di agente estinguente e per le classi di fuoco che sono in grado di spegnere. La scelta dell'estintore più adatto dipende dalla natura dell'attività svolta e dai materiali presenti.
- Estintori a polvere: ideali per incendi di classe A (materiali solidi), B (liquidi infiammabili) e C (gas infiammabili). Sono versatili e adatti a molteplici contesti.
- Estintori a CO₂: efficaci per incendi di classe B e sicuri per l'uso su apparecchiature elettriche, poiché non lasciano residui.
- Estintori a schiuma: indicati per incendi di classe A e B. Non devono essere utilizzati su apparecchiature sotto tensione.
- Estintori ad acqua: ideali per incendi di classe A, ma non adatti a liquidi infiammabili, gas o dispositivi elettrici.
- Estintori per oli e grassi da cucina (classe F): specifici per ambienti di ristorazione dove sono presenti oli e grassi combustibili.
Un’accurata valutazione del rischio, effettuata da un esperto, consente di individuare le classi di incendio più probabili e, di conseguenza, scegliere gli estintori più adatti.
Frequenza e procedure di manutenzione degli estintori
La manutenzione degli estintori è regolata dalla normativa UNI 9994-1:2024, che definisce le fasi e la frequenza degli interventi necessari per garantire l'efficienza di questi dispositivi.
- Controllo iniziale: verifica effettuata al momento dell’installazione o del subentro di un nuovo manutentore.
- Sorveglianza: controllo visivo mensile per accertare che l’estintore sia integro, visibile e facilmente accessibile.
- Controllo periodico: da eseguire ogni sei mesi per verificare lo stato di carica e la funzionalità generale.
- Revisione programmata: prevede il controllo e la sostituzione di componenti e dell'agente estinguente, con intervalli che variano in base al tipo di estintore (ad esempio, ogni 5 anni per quelli a polvere).
- Collaudo: verifica della resistenza del serbatoio, obbligatoria ogni 10 anni per la maggior parte degli estintori.
Questi interventi devono essere effettuati da personale qualificato e certificato, come previsto dalla normativa.
Costi associati alla manutenzione degli estintori
I costi della manutenzione dipendono dalla tipologia di intervento e dal numero di estintori presenti in azienda.
- Controllo periodico: generalmente costa tra 8 e 10 euro per estintore.
- Revisione: il costo può variare tra 18 e 150 euro per unità, a seconda della tipologia e delle dimensioni.
- Ricarica: per un estintore a polvere da 6 kg, il costo si aggira intorno ai 60 euro.
- Collaudo: il prezzo dipende dalla complessità del dispositivo e dalle tariffe applicate dal fornitore del servizio.
Investire nella manutenzione regolare degli estintori è essenziale non solo per rispettare le normative, ma anche per evitare spese maggiori in caso di emergenze o sanzioni.
Sanzioni per mancata conformità alle normative antincendio
Il mancato rispetto delle normative antincendio può comportare pesanti conseguenze. Le sanzioni amministrative per la mancata manutenzione degli estintori possono arrivare fino a 1.000 euro. Inoltre, il Decreto Legislativo 139/2006 prevede sanzioni penali, come l'arresto fino a un anno o ammende fino a 2.582 euro, per la mancata presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o per il rinnovo della conformità antincendio.
Nei casi più gravi, il prefetto può disporre la sospensione dell’attività fino alla regolarizzazione della situazione.
Importanza della formazione del personale
La formazione del personale è un elemento cruciale per garantire la sicurezza antincendio in azienda. Ogni lavoratore deve essere consapevole dei rischi presenti e sapere come utilizzare gli estintori e seguire le procedure di evacuazione.
Il Decreto Legislativo 81/2008 richiede al datore di lavoro di designare e formare uno o più addetti antincendio. Questi corsi di formazione includono:
- Riconoscimento dei rischi: imparare a identificare le situazioni pericolose.
- Uso degli estintori: addestramento pratico per gestire le emergenze.
- Simulazioni di evacuazione: per garantire una reazione tempestiva e organizzata.
Investire nella formazione non solo contribuisce a rispettare le normative, ma valorizza il personale e promuove una cultura aziendale attenta alla sicurezza.
Concludendo, garantire la presenza, la manutenzione e il corretto utilizzo degli estintori non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità verso i dipendenti e l’intera comunità. Un’azienda preparata è un’azienda sicura.