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Cronaca | 28 novembre 2024, 19:39

Buco da 17 milioni di euro per affitti mai riscossi: 11 ex dirigenti Atc assolti dalla Corte dei Conti

Erano accusati di danno erariale. I fatti risalgono a 40 anni fa. La Guardia di Finanza aveva verificato 11mila contratti di inquilini contestando "la negligenza" nei confronti dei morosi delle case popolari

Buco da 17 milioni di euro per affitti mai riscossi: 11 ex dirigenti Atc assolti dalla Corte dei Conti

Sono stati tutti assolti gli 11 ex-dirigenti e direttori dell’Agenzia Territoriale della Casa (Atc) del Piemonte Centrale, accusati di aver causato, con la loro negligenza nelle riscossioni, un danno erariale pari a 17 milioni di euro. La decisione della Corte dei Conti per il Piemonte è arrivata questa sera.

Le accuse della Procura

Secondo l’accusa, la dirigenza dell’ATC avrebbe omesso di adottare misure per il recupero dei crediti, portando alla perdita per prescrizione di somme rilevanti (quasi 21 milioni di euro) legate a canoni locatizi non riscossi. Inoltre, il danno erariale sarebbe stato "dolosamente occultato" nei bilanci dell’ente.

La decisione della Corte

La Corte ha respinto integralmente la ricostruzione della Procura, rilevando che parte delle contestazioni erano prescritte e le restanti risultavano infondate nel merito. La sentenza ha evidenziato, insomma, una grave carenza di prove e una ricostruzione erronea della presunta responsabilità erariale. Sostanzialmente, la procura non è riuscita a dimostrare il dolo, né a ricostruire le singole responsabilità verso i singoli morosi.

Soddisfazione della difesa

Gli avvocati Carlo Merani e Roberto Serventi dello Studio Merani, che hanno rappresentato sei degli imputati, hanno accolto con soddisfazione la decisione della Corte. Hanno sottolineato come i loro assistiti abbiano "sempre operato nell’interesse e per il bene dell’ATC, vedendo finalmente riconosciuta la correttezza del loro operato".

La sentenza chiude così una vicenda che aveva suscitato notevole attenzione. Anche se, va detto, la Procura poterà adesso fare ricorso contro la sentenza. L'eventuale appello, che per questo tipo di reati equivale a una cassazione (i gradi di giudizio sono solo due), si terrà eventualmente a Roma.

 

Daniele Angi

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