Dopo la protesta all'inaugurazione dell'anno accademico di lunedì, che ha visto l'Assemblea Precaria Universitaria intervenire dal palco del Teatro Regio, questa mattina la contestazione dei precari dell'università è entrata nelle aule del Campus Einaudi. Docenti a contratto, ricercatori e borsisti hanno raccontato agli studenti della Scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-Sociali la loro situazione di precariato e le politiche del Governo, entrando nell'atrio principale, nelle aule e nella biblioteca.
L'occasione è la 'Giornata nazionale di mobilitazione universitaria' di oggi 20 marzo, che in molte città italiane vede proteste e manifestazioni contro le politiche del Governo in merito all'istruzione. "Insieme ai precari di tutta Italia - dicono dall'Assemblea di Torino - abbiamo deciso di manifestare contro il taglio di mezzo miliardo del Fondo di finanziamento ordinario deciso dalla Ministra Bernini, contro il taglio alla ricerca di 700 milioni di euro previsti nel prossimo triennio e contro una riforma che rende i nostri contratti sempre più pagati e sempre più sottopagati".
Il confronto delle spese per l'istruzione viene fatto con quello per la difesa europea, vista l'approvazione di Bruxelles per il piano di riarmo da 800 miliardi di euro. "Avete visto - gridano i precari - un'Unione Europea che ha deciso di destinare 800 miliardi di euro al riarmo, questa è una vergogna". "Spese militari +125% tra 2024 e 2025. Università -500 milioni tra 2023 e 2024" recita un cartello esposto, così come "Mi tagliano il contratto, ci pagano la guerra".