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Cultura e spettacoli | 04 maggio 2025, 11:35

Teatro, Herbert Ballerina arriva a Torino "come una catapulta"

Umorismo surreale e nonsense poetico per il primo spettacolo teatrale dell’attore molisano. Lunedì 5 maggio al Gioiello. Regia di Paolo Ruffini

Teatro, Herbert Ballerina arriva a Torino "come una catapulta"

Dimenticate il teatro classico, la stand-up convenzionale e i copioni ben allineati. Con Come una catapulta, Herbert Ballerina, al secolo Luigi Luciano, porta a Torino – e precisamente sul palco del Teatro Gioiello lunedì 5 maggio alle 21 – la sua personalissima visione del mondo, fatta di delirio organizzato, nonsense travestito da riflessione e sketch surreali cuciti insieme come un mosaico di quotidianità fuori asse. Un esordio teatrale prodotto da Paolo Ruffini per Vera Produzione, scritto a quattro mani dallo stesso Herbert e da Riccardo Cassini, con la regia affidata allo stesso Ruffini.

Dalla TV al palcoscenico

Luigi Luciano è una figura ben nota a chi ama la comicità italiana degli ultimi vent’anni. Salito alla ribalta con i finti trailer di Mai dire lunedì e Mai dire martedì accanto a Marcello Macchia (Maccio Capatonda) ed Enrico Venti (Ivo Avido), Herbert Ballerina è diventato presto una presenza cult, tra webserie, cinema, televisione generalista e streaming (basti citare LOL – Chi ride è fuori 3 su Prime Video, dove si è classificato terzo). Eppure, fino a oggi, il teatro gli era mancato. Con Come una catapulta colma finalmente questa lacuna, portando sul palco non un semplice monologo comico, ma un universo creativo complesso, onirico, autoironico, in cui il pubblico è chiamato a entrare come Alice nel paese delle meraviglie della provincia italiana.

Un viaggio tra scatoloni, busti e riflessioni demenziali

Lo spettacolo si presenta come un flusso di pensieri a ruota libera, ma dietro l’apparente caos si nasconde una struttura precisa, sorretta da oggetti simbolici (come gli scatoloni sparsi sulla scena o il busto di Fred Bongusto) e da una regia che lascia spazio all’improvvisazione senza mai perdere il controllo.

Il Molise – sì, “esiste davvero” – è il punto di partenza e il paradigma della marginalità creativa. Da lì si parte per toccare argomenti come i traslochi, gli psicologi allucinanti, i tatuaggi di coppia, gli animali domestici, e persino Robocop in terapia. In mezzo, citazioni fulminanti e distorte su personaggi celebri come Michael Jordan, Elon Musk, Will Smith e Picasso, ritratti con l’occhio di chi non li mitizza ma li assorbe nel suo mondo stralunato.

Herbert racconta la realtà come se la stesse vivendo per la prima volta, con la meraviglia infantile di chi non dà nulla per scontato e, proprio per questo, riesce a trasformare l’assurdo in verità e la banalità in poesia. La sua comicità è fragile e intelligente, costruita sul filo della contraddizione: è tanto buffa quanto malinconica, tanto istintiva quanto calibrata.

Una risata "catapultata" da dentro

Il titolo Come una catapulta non è casuale: Herbert non racconta storie, ma le lancia addosso al pubblico, senza filtri, senza freni, con una sincerità che è essa stessa comica. Ogni gag è un sasso scagliato contro la prevedibilità del quotidiano, ogni battuta un invito a guardare la realtà da un’angolazione obliqua.

Lo spettacolo diventa così un esercizio di liberazione emotiva e intellettuale, dove il nonsense non è fine a sé stesso, ma una chiave per interpretare il mondo in modo più autentico. E anche più leggero.

Un debutto da non perdere

La regia di Paolo Ruffini – che con Herbert ha già collaborato in tv e cinema – accompagna con discrezione e ironia questo esordio teatrale, puntando tutto sul carisma e sul ritmo del protagonista. La scenografia firmata da Francesco Pacini, le fotografie di Massimo Zanetti e la grafica di Susanna Ferraris completano un progetto curato nei dettagli, pur mantenendo la sua anima pop e fuori dagli schemi.

Chi ama il teatro che si prende sul serio forse storcerà il naso. Ma chi è in cerca di una serata fuori dagli schemi, dove ridere e pensare vadano a braccetto (senza moralismi e senza retorica), troverà pane per i suoi denti.

INFO

Lunedì 5 maggio, ore 21Teatro Gioiello, via Cristoforo Colombo 31Biglietti disponibili su www.ticketone.itInfo su www.teatrogioiellotorino.it

Daniele Angi

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