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Economia e lavoro | 05 giugno 2025, 06:50

Cipolletta: "Ecco la mia nuova Camera di Commercio, tra manifattura, turismo di qualità e nuovi ragionamenti sul polo fieristico"

Il neo presidente ha già le idee chiare sull'attività dell'ente camerale: "E' finita l'epoca degli studi e delle ricerche, è il momento di agire. Insieme: sul congressuale ritengo che prima di tutto sia necessario capire cosa vogliamo e per farne cosa. Da lì deriva la scelta della sede e della governance"

Massimiliano Cipolletta

Massimiliano Cipolletta

"Sono presidente da nemmeno 60 minuti, su certe cose datemi tempo". Sorride, Massimiliano Cipolletta, nuovo numero uno della Camera di Commercio di Torino, nel giorno della sua proclamazione mentre alle strette di mano e le pacche sulle spalle si sostituiscono le domande e le sfide per il futuro.

Presidente Cipolletta, che futuro prevede per il tessuto economico torinese, a partire dall'automotive?
"In attesa di un nuovo costruttore dobbiamo trovare il modo di riconvertire la filiera, non solo con l’aerospazio. E' un discorso che dobbiamo ampliare e sviluppare. E poi dobbiamo continuare a sostenere il turismo, o meglio ancora - come mi piace definirlo - l'economia dell’accoglienza. Come territorio ci collochiamo infatti in una fascia alta e il nostro territorio offre servizi in grado di soddisfare le necessità anche per una clientela più esigente".

Anche per quanto riguarda il mondo del congressuale?
"Credo che nella situazione in cui ci troviamo sia finito il tempo degli studi e delle ricerche: come Camera di Commercio siamo a disposizione per essere incisivi. Bisogna andare dritti al punto ora che abbiamo dati e analisi importanti. Bisogna fare scelte: non avventate, ma a ragion veduta. Ora si apra il confronto sull’attuazione dei progetti".

Uno dei dossier sulla sua scrivania è quindi quello del polo fieristico?
"Mi pare giusto, in questo momento, ragionare sia in termini di governance che in termini di sedi. Ma prima di tutto ritengo che sia giusto anche mettere bene a fuoco il perché vogliamo un centro fieristico e cosa vogliamo realizzare. Serve un confronto con le istituzioni e la città". 

Il Lingotto Fiere rientra all'interno del discorso?
"Anche il Lingotto sarà una delle sedi da tenere presente. Come ho detto: vogliamo accelerare ed essere incisivi, non possiamo farlo da soli e non è nemmeno utile agire in questa maniera. Ma ripeto che prima di ogni cosa bisogna capire cosa ci serve e perché vogliamo un polo fieristico: da lì derivano anche la definizione della sede e della governance".

Intanto, Camera di Commercio vede il traguardo per operazioni di recupero di Torino Incontra, ma anche la Borsa valori e più in generale il cosiddetto Innovation Block.
"Torino Incontra sarà pronto il prossimo anno e rappresenta una forma di restituzione alla città, nel contesto di un piazzale Valdo Fusi che sta cambiando volto, anche insieme alla realizzazione della Innovation block. Un'area in cui ci sarà spazio anche per servizi di comunicazione e innovazione digitale:  magari per presentare in digitale grandi eventi presenti a Torino o nel resto della provincia".

Il tessuto economico di Torino sta cambiando, abbandonando la monocultura manifatturiera: la Camera di Commercio è pronta a rispecchiare questo mutamento?
"Arrivo dall’Unione Industriali di Torino di cui sono stato anche vicepresidente e mi pare evidente che ci sia una trasformazione in atto del nostro territorio: tutte le associazioni si stanno muovendo bene per rispecchiare questo cambiamento, a cominciare proprio dall'Unione con la prima presidente donna dell'Amma e maggiore spazio ai servizi, anche candidando me alla guida della Camera di Commercio. Anche l'ente camerale rispecchierà questo mutamento".

Massimiliano Sciullo

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