Un risparmio per il sistema sanitario nazionale di 12 milioni e mezzo di euro. Ecco il risultato più luminoso del quinto Bilancio Sociale della Fondazione Faro relativo all’anno 2024 e presentato questo pomeriggio al Sermig. Ma il valore del servizio di assistenza nelle case dei pazienti oncologici e negli hospice è incommensurabile e va ben oltre quello che possono comunicare le cifre. Ma c'è di più: la Fondazione, con la sua attività, ha infatti permesso di liberare il 68,3% dei posti letto nei reparti di medicina interna e oncologia della Regione contribuendo alla riduzione delle liste d’attesa.
Nel 2024 ha assistito 1.560 pazienti a domicilio e 685 persone nei suoi tre hospice, garantendo in totale 107.839 giornate di assistenza.
Sono ormai 43 gli anni che vedono la Fondazione Faro in prima fila, con servizi sempre più attenti alle esigenze delle persone che devono affrontare la malattia, il dolore e la perdita, considerate nel loro contesto sociale e familiare. “Stiamo passando da una visione lineare a una visione circolare del sistema, dove l’erogazione delle cure fa parte di un cerchio più ampio che abbraccia anche le attività di psicologia sociale, di cultura e formazione - dice il direttore generale Luigi Stella -. Operiamo in quel territorio di fragilità che accompagna il dolore e da questo traiamo le conoscenze e gli strumenti per creare progetti educativi che offrano strumenti di gestione esistenziale a ragazzi, genitori ed educatori, caregiver. Ricerca, formazione, sensibilizzazione alla cultura delle cure palliative sono i pilastri che ispirano nostro programma assistenziale”.
"La Fondazione Compagnia di San Paolo da anni supporta le attività della Fondazione FARO attraverso il Fondo Opera di Alfredo Cornaglia e ulteriori risorse, promuovendo l'accesso a cure palliative specialistiche a domicilio e in hospice, come strumento per garantire dignità e qualità della vita alle persone in fase avanzata di malattia. Il bilancio sociale che oggi è stato presentato rende conto dell’impatto generato per la comunità e rappresenta il valore della prossimità, della cura e dell’attenzione alla persona”, aggiunge Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.
“Fondazione FARO è un caposaldo del territorio, soprattutto se pensiamo alla complessità della sua organizzazione e per complessità intendo la sua capacità di connettere elementi diversi. Soprattutto, quello che fa di FARO è un unicum nel panorama della nostra sanità pubblica, ma anche nel sociale. il suo voler guardare costantemente al futuro, pur rimanendo ben salda nel presente, rappresenta per chi, come un’amministrazione pubblica costruisce politiche, l’approccio migliore di tutti”, conclude Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale di Torino.
“Il 2025 dovrà essere l’anno dello sviluppo, ma sarà anche l’anno di nuove sfide: la principale riguarda la struttura San Vito. Ci sono però altri obiettivi da perseguire, che devono contribuire al posizionamento della Fondazione FARO tra le forze che agiscono sul territorio torinese con la missione sociale di operare fattivamente per il benessere dei cittadini. Tra questi Villa Villani rappresenta un ulteriore tassello per il percorso di assistenza palliativa: una struttura pensata come “ponte” tra casa e hospice, capace di offrire uno spazio accogliente e sicuro. Qui, operatori e volontari della Fondazione accompagneranno i pazienti e i loro familiari in un periodo di transizione delicato, garantendo continuità di cura, dignità e presenza”, conclude il presidente della Fondazione Faro, Giuseppe Cravetto.