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Regione | 07 agosto 2025, 17:50

Fotovoltaico Rfi a Trofarello, Nicco: “Sì energia pulita, ma si tuteli il suolo agricolo. Serve una scelta meno impattante”

Regione e Comune uniti: “Trovare aree alternative, tutelare agricoltura e territorio”

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco

L’energia pulita va bene, ma si devono considerare anche le esigenze dei comuni e soprattutto tutelare gli agricoltori e le loro terre”,  sono intervenuti così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco e la consigliera Marina Bordese, esprimendo vicinanza al Comune di Trofarello e alla suo primo cittadino Stefano Napoletano - che sta seguendo con attenzione e comprensibile preoccupazione la vicenda -, in merito al progetto di interesse nazionale, promosso da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), che prevederebbe a Trofarello la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra, valutando una superficie complessiva di circa 80 ettari, ma con un’area di installazione non ancora definita, area  oggi a vocazione agricola di assoluto pregio.

Energie rinnovabili

Lo sviluppo delle energie rinnovabili è obiettivo importante - dichiarano Nicco e il capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale, Antonio De Biasio -, ma non può essere perseguito a discapito di aree di pregio che da sempre contribuiscono alla qualità produttiva e ambientale del nostro Piemonte. È necessario trovare un equilibrio tra sostenibilità energetica e salvaguardia del suolo agricolo, ascoltando le comunità locali e rispettando le specificità dei luoghi”.

Nicco e Bordese non si dichiarano contrari per principio al progetto, ma ritengono fondamentale che, nella fase di analisi e individuazione del sito, si considerino con priorità aree già compromesse o meno pregiate, così da evitare un impatto diretto sulle attività agricole e da non far gravare su un singolo Comune un'infrastruttura che risponde a giusti interessi nazionali.

La legge, che legittimamente permette a Rfi di pensare un intervento del genere - precisano -,  deve essere applicata, però, con buon senso, non solo con una logica di convenienza aziendale ma con una logica di vantaggio territoriale per tutta la collettività e l’ambiente”.

Aree alternative cercasi

A conferma del loro impegno a vigilare, Nicco e Bordese annunciano di avere già predisposto un ordine del giorno che sarà presentato nel primo Consiglio regionale utile, per chiedere formalmente che, in sede progettuale, “si promuova l’individuazione di aree alternative a quelle agricole di pregio che limitino le conseguenze negative per il territorio e garantiscano una distribuzione più equa degli oneri della transizione energetica. Non con un utilizzo indiscriminato delle aree verdi ed agricole ma discriminando e cercando di utilizzarne il meno possibile e sfruttando invece le aree già compromesse”, sottolineano.

La sostenibilità deve essere anche sociale. Per questo è indispensabile avviare un tavolo di confronto coinvolgendo i Comuni e pianificando con attenzione per garantire che lo sviluppo delle rinnovabili sia davvero rispettoso dell’ambiente, ma anche delle persone”, concludono Nicco e Bordese.

Comunicato stampa

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