E’ di questi giorni la notizia della chiusura improvvisa della società odontoiatrica Dentorino in Corso Regina Margherita a Torino, che lascia decine di pazienti con cure non completate e importi già versati. “Purtroppo – sottolinea Marta Mello, presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Torino - non si tratta di una vicenda isolata: negli ultimi anni si sono registrati diversi casi di chiusura improvvisa di centri di proprietà di società commerciali anche nella nostra città: nel 2020 il fallimento della Dentix lasciò centinaia di torinesi con le cure da terminare e le rate dei finanziamenti da pagare, senza riferimenti certi e privi della documentazione sanitaria per proseguire le cure”.
“Questo accade – prosegue Mello - perché la normativa attuale – in particolare la legge Gelli-Bianco del 2017 – stabilisce che la responsabilità civile nei confronti dei pazienti ricada sulla struttura sanitaria. Ma, a fronte di un fallimento o cessazione di attività, questa responsabilità risulta solo teorica, perché i pazienti non hanno più su chi rivalersi. I singoli odontoiatri dello studio, infatti, se non in casi limitati, non rispondono direttamente nei confronti del paziente, che resta intrappolato in un vuoto normativo che lo priva di reali strumenti di tutela”.
Nel caso Dentorino, come nei precedenti, i pazienti sono stati abbandonati al loro destino in situazioni precarie, dopo aver già pagato per prestazioni mai completate, come è stato segnalato all’Ordine di Torino da alcuni di loro. Non è quindi una novità che i cittadini rimangano senza cure pur avendo sostenuto spese anche ingenti ed essersi spesso indebitati. Le difficoltà non sono solo economiche, cioè essere costretti ad affrontare nuovamente le spese per terminare le cure. Non è così facile, infatti, trovare un altro professionista disposto a proseguire le cure interrotte, perché ciò significa che il nuovo odontoiatra si assume la responsabilità dei piani di trattamento iniziati ed in parte eseguiti da altri, con materiali e metodiche talvolta non documentate o non conformi ai propri standard.
“La normativa attuale consente anche a soggetti non odontoiatri di costituire società odontoiatriche, analogamente a quanto avviene in altri settori commerciali. In questo modo i controlli e le tutele previste dall’Ordine professionale risultano più difficili da garantire. L’obiettivo di queste società – sottolinea Mello – è fare business ponendo in secondo piano la salute dei cittadini, non dovendo rispettare un codice deontologico. Il caso di Torino è la prova di quali possano essere le gravi conseguenze cui può andare incontro chi si affida a questi centri”.
Anche oggi viene confermata per l’ennesima volta la pericolosità dell’attività odontoiatrica svolta da società commerciali, dove l’aspetto clinico è sottoposto a quello economico. In questi casi si incrina il rapporto medico-paziente e si crea un clima di sfiducia verso l’intera categoria odontoiatrica. “Uno studio odontoiatrico gestito come società, il cui titolare non è un odontoiatra, non può seguire le stesse logiche di una società che vende elettrodomestici o automobili”, ribadisce la presidente.
La Commissione Albo Odontoiatri di Torino esprime la propria vicinanza a tutte le persone coinvolte in queste vicende e mette a disposizione un recapito email (cao@omceo.to.it) per offrire informazioni e supporto a chi ne avesse necessità. Allo stesso tempo, siamo certi che i colleghi odontoiatri che hanno seguito i pazienti nei centri interessati si adopereranno per garantire la continuità delle cure e per recuperare per quanto possibile la documentazione sanitaria.
Mello sottolinea inoltre l’importanza di una scelta consapevole da parte dei cittadini: “Invito tutti a verificare che il dentista a cui si affidano sia iscritto all’Albo, a diffidare di chi offre tariffe particolarmente basse e ricordo che i veri strumenti per risparmiare e mantenere in salute denti, gengive e salute in generale sono la prevenzione e un rapporto di fiducia con il proprio dentista.”
“Contattate l’Albo degli odontoiatri - aggiunge - siamo a disposizione di tutti i cittadini per raccogliere le vostre segnalazioni e darvi consigli. Questo è il nostro ruolo di Istituto sussidiario dello Stato”.
Una riforma è necessaria, è la proposta della Cao di Torino. “Riteniamo opportuno – spiega la presidente Mello - avviare una riforma in grado di garantire che l’attività odontoiatrica sia esercitata solo da professionisti abilitati e responsabili in prima persona del loro operato. In questo senso chiediamo che l’unica forma societaria ammessa in campo odontoiatrico sia quella delle STP (Società tra Professionisti): realtà costituite in maggioranza da medici, obbligate all’iscrizione all’Albo e sottoposte al rispetto del Codice Deontologico”.