Riportare un clima sereno all’interno dell’organizzazione attraverso armonia e dialogo. Con diversi obiettivi da mettere nel mirino. In primis c’è il bilancio, poi la partita delle libere professioni, già avviata da Schael, e, infine, il dialogo con le organizzazioni sindacali.
Il nuovo direttore generale della Città della Salute Livio Tranchida fa il suo ingresso al grattacielo della Regione, dopo la giornata di insediamento di ieri che lo ha visto percorrere i nove chilometri di percorso tra i quattro presidi ospedalieri che andrà a guidare. Una lunga distanza dove il nuovo commissario ha colto la volontà di un cambio di passo. Da isolano (è nato in Sicilia) non vuole porsi come la quiete dopo la tempesta, ma difende la sua imbarcazione: “anche se non è la più performante” e nonostante si tratti, a detta sua, di “un’impresa titanica”.
Da Amos a Cuneo
49 anni, Tranchida è laureato in Economia aziendale alla Bocconi. Dopo un’esperienza di due anni come city manager del Comune di Sesto San Giovanni, ha ricoperto il ruolo di direttore generale di Amos dal ottobre 2016 fino al 2023. È stato poi scelto dall’allora assessore Luigi Genesio Icardi per assumere la guida dell’azienda ospedaliera di Cuneo, subentrando alla direzione lasciata libera dopo le dimissioni della dottoressa Elide Azzan. Sotto la sua guida l’ospedale Santa Croce è stato nominato lo scorso anno “il migliore d’Italia” dall’analisi delle performance di Agenas e Ministero della Salute. E ora l’approdo in un’azienda dove occorre rimboccarsi le maniche da subito.
I dossier
“Vogliamo lavorare nell’interesse dei lavoratori - spiega Tranchida - ma anche dando risposte alla cittadinanza rispetto ai crescenti bisogni di salute. C’è, da parte di tutti, la volontà di mettersi alle spalle questo momento”.
Un momento, questo è certo, dettato dal colore rosso dei bilanci. Il primo aspetto su cui si intende mettere mano al fianco del nuovamente confermato Giampaolo Grippa, direttore amministrativo, già nella squadra di Thomas Schael.
Ma, sostiene, non si tirerà indietro dal porre la firma a quel bilancio 2024, nonostante la strada inerpicata. “Ho il dovere di farlo”, conferma il neo direttore.
Nel team di Tranchida anche il direttore sanitario Lorenzo Angelone.
“Con lui avvierò l’analisi dei primi dossier - ha ancora aggiunto Tranchida - occorre un po’ di coraggio, dove non riusciremo ad arrivare ci faremo aiutare."
La Regione chiede armonia
Un traghettatore a cui la Regione chiede un rilancio e un’armonia da riottenere “per i 10 mila dipendenti, per gli oltre 4 milioni di piemontesi, ma anche per chi da tutta Italia sceglie di venire qui a curarsi”. Parla così l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, nonostante metta in luce quelle che sono le difficoltà di un presidio la cui professionalità va oltre i confini, ma che non riesce ad attrarre, con una mobilità attiva alta, intorno ai 170 milioni.
“Fondi che, da soli, coprirebbero lo sbilancio”. Riboldi ha poi posto il tema dello scorporo del Regina Margherita e Sant’Anna: “Contiamo di farlo entro gennaio”. Poi ritorna su Schael: "Per qualunque grande manager la sfida delle Molinette è difficile. Ritengo che i rapporti umani debbano essere centrali."
E infine il confronto con i sindacati. Tranchida li incontrerà tra una settimana, l’8 settembre.
Il parere dei sindacati
Un cambio di rotta accolto, per ora, favorevolmente da parte delle sigle.
“Ci aspettiamo un cambio di passo - ha dichiarato Alessandro Bertaina segretario Cisl Fp Torino - e la volontà di fornire risposte adeguate a tutto il personale che ha bisogno di lavorare in nuovo un clima di serenità e di fiducia.”
"Senza il coinvolgimento attivo dei lavoratori e senza un confronto costruttivo con chi li rappresenta, nessun piano di rilancio potrà avere successo”, sostiene Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte.