C’era una volta la leggenda dell’elisir di lunga vita, quella pozione magica capace di garantire giovinezza eterna. Oggi, nell’epoca della scienza, i maghi hanno lasciato il posto ai medici e le pozioni sono diventate infusioni, protocolli e integratori miracolosi. Il desiderio, però, è rimasto lo stesso: fermarsi un attimo prima della ruga, della stanchezza, del decadimento.
Ed ecco che, come funghi dopo la pioggia, sono spuntati in ogni città i centri di medicina anti-age: cliniche luminose, sedute su comode poltrone reclinabili, flebo color ambra che promettono energia e giovinezza, e parole che oscillano tra il tecnico e il poetico: ozonoterapia, NAD+, bio-rigenerazione, detox cellulare.
Ma cosa c’è davvero dietro questa ricerca dell’eterna giovinezza? E quanto è scienza e quanto invece puro marketing?
In questo articolo proveremo a capire perché tutti vogliono restare giovani, quali sono i trattamenti più diffusi, e cosa ne pensa un professionista che da anni lavora nel settore: il Dott. Luca Ferrero, anestesista e specialista in ozonoterapia, che ci ha raccontato in modo chiaro – e senza troppi giri di parole – cosa funziona e cosa no.
La ricerca di giovinezza eterna non è mai stata così forte come oggi. Non è solo vanità: c’è anche un aspetto sociale ed economico. Viviamo più a lungo, e vogliamo che quegli anni siano belli, sani e produttivi. Non ci basta arrivare a 90 anni, vogliamo arrivarci lucidi, energici e possibilmente senza bastone.
I centri anti-age rispondono proprio a questa domanda: non allungano la vita biologica, almeno non in senso letterale, ma puntano a migliorarne la qualità, agendo sul metabolismo, sullo stress ossidativo, sull’infiammazione cronica di basso grado (il famoso inflammaging).
Chiunque sia entrato in un centro anti-age avrà notato due cose:
l’ambiente rilassante e la quantità di trattamenti con nomi accattivanti. Alcuni hanno basi scientifiche solide, altri molto meno. E qui entra in gioco la figura del medico serio, che distingue la moda dalla medicina basata su evidenze.
Abbiamo chiesto al Dott. Luca Ferrero, medico chirurgo, specializzato in Anestesia e Rianimazione, che ha creato a Torino il primo Centro anti aging e di Terapia del Dolore “ARS Medica”, in zona Crocetta, di raccontarci, con la sua lunga esperienza clinica, cosa succede davvero nei centri anti-age e quali metodiche meritano attenzione.
Dottor Ferrero, quali sono i protocolli più usati nei centri anti-age?
«Oggi i protocolli anti-age più richiesti ruotano intorno a tre grandi aree: ozonoterapia, infusioni endovenose e supporto metabolico. L’ozono medicale, somministrato in dosi controllate, agisce come modulatore biologico, migliorando l’ossigenazione dei tessuti e riducendo lo stress ossidativo.
Le infusioni vitaminiche e di minerali aiutano a colmare deficit che spesso non riusciamo a compensare con l’alimentazione. Infine, ci sono protocolli combinati che associano ozonoterapia e NAD+, mai pero’ insieme, ma separati da un certo lasso di tempo a seconda del paziente,come consiglia la letteratura scientifica, per dare una spinta al metabolismo cellulare.
La personalizzazione è la chiave: non esiste un protocollo valido per tutti. Ogni paziente ha una storia clinica diversa e bisogna valutare attentamente indicazioni e controindicazioni.»
Cosa funziona davvero e cosa invece è solo marketing? «Funziona tutto ciò che ha una base fisiologica: migliorare l’ossigenazione, ridurre l’infiammazione cronica, bilanciare vitamine e minerali. Questi interventi si traducono in più energia, sonno migliore e resistenza allo stress.
Quello che è solo marketing è la promessa dell’eterna giovinezza: nessun trattamento può fermare il tempo. Possiamo però rallentare i processi di invecchiamento, rendere la vita più attiva e qualitativamente migliore.
Quando vedo scritte come “10 anni in meno in 3 sedute”, sorrido: il rischio è illudere le persone. La vera anti-age medicine è sobria, personalizzata e scientifica.»
Parliamo della famosa molecola NAD: cos’è e come viene usata nei protocolli anti-age?
«Il NAD (nicotinammide adenina dinucleotide) è una molecola fondamentale in ogni cellula del nostro corpo: serve per produrre energia, riparare il DNA e mantenere efficiente il metabolismo. Con l’età i suoi livelli calano, e questo si associa a stanchezza, decadimento cognitivo e maggiore vulnerabilità.
Le infusioni di NAD, in associazione a coenzimi e antiossidanti, stanno dimostrando effetti molto interessanti: maggiore lucidità mentale, più energia, recupero muscolare.
Non è la pillola dell’immortalità, ma un supporto metabolico importante. Il punto è che va usata in protocolli seri, non in modo improvvisato.»
Guardando al futuro, quale crede sarà la direzione della medicina anti-age?
«Credo che la direzione sarà la personalizzazione estrema:
studiare il paziente con analisi genetiche, metaboliche, epigenetiche e costruire protocolli su misura.
Non si parlerà più solo di anti-age, ma di age management: accompagnare la persona lungo le fasi della vita, per mantenere salute e funzionalità il più a lungo possibile. In futuro vedremo crescere le terapie funzionali integrate: ozono, NAD, fitocomposti, microbiota e nutrizione personalizzata. La vera rivoluzione sarà la combinazione di questi strumenti, non la ricerca del singolo “elisir miracoloso”.»
Per concludere, dal mio punto di vista, i centri anti-age non sono laboratori di immortalità, ma strumenti per vivere meglio. La differenza la fanno sempre e solo i professionisti: un medico serio, come il Dott. Ferrero, non promette miracoli ma accompagna il paziente verso un percorso reale di benessere e longevità. Forse non vivremo per sempre, ma possiamo vivere a lungo e in buona salute. Ed è già una forma, piccola ma concreta, di “immortalità quotidiana”.