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I corsivi di Virginia | 08 settembre 2025, 11:35

Alla ricerca dell'immortalità

Perché i centri anti-age sono diventati la nuova “fontana della giovinezza”

Alla ricerca dell'immortalità

C’era una volta la leggenda dell’elisir di lunga vita, quella pozione magica capace di garantire giovinezza eterna. Oggi, nell’epoca della scienza, i maghi hanno lasciato il posto ai medici e le pozioni sono diventate infusioni, protocolli e integratori miracolosi. Il desiderio, però, è rimasto lo stesso: fermarsi un attimo prima della ruga, della stanchezza, del decadimento. 

Ed ecco che, come funghi dopo la pioggia, sono spuntati in ogni città i centri di medicina anti-age: cliniche luminose, sedute su comode poltrone reclinabili, flebo color ambra che promettono energia e giovinezza, e parole che oscillano tra il tecnico e il poetico: ozonoterapia, NAD+, bio-rigenerazione, detox cellulare. 

Ma cosa c’è davvero dietro questa ricerca dell’eterna giovinezza? E quanto è scienza e quanto invece puro marketing? 

In questo articolo proveremo a capire perché tutti vogliono restare giovani, quali sono i trattamenti più diffusi, e cosa ne pensa un professionista che da anni lavora nel settore: il Dott. Luca Ferrero, anestesista e specialista in ozonoterapia, che ci ha raccontato in modo chiaro – e senza troppi giri di parole – cosa funziona e cosa no. 

La ricerca di giovinezza eterna non è mai stata così forte come oggi. Non è solo vanità: c’è anche un aspetto sociale ed economico. Viviamo più a lungo, e vogliamo che quegli anni siano belli, sani e produttivi. Non ci basta arrivare a 90 anni, vogliamo arrivarci lucidi, energici e possibilmente senza bastone. 

I centri anti-age rispondono proprio a questa domanda: non allungano la vita biologica, almeno non in senso letterale, ma puntano a migliorarne la qualità, agendo sul metabolismo, sullo stress ossidativo, sull’infiammazione cronica di basso grado (il famoso inflammaging). 

Chiunque sia entrato in un centro anti-age avrà notato due cose: 

l’ambiente rilassante e la quantità di trattamenti con nomi accattivanti. Alcuni hanno basi scientifiche solide, altri molto meno. E qui entra in gioco la figura del medico serio, che distingue la moda dalla medicina basata su evidenze. 

Abbiamo chiesto al Dott. Luca Ferrero, medico chirurgo, specializzato in Anestesia e Rianimazione, che ha creato a Torino il primo Centro anti aging e di Terapia del Dolore “ARS Medica”, in zona Crocetta, di raccontarci, con la sua lunga esperienza clinica, cosa succede davvero nei centri anti-age e quali metodiche meritano attenzione. 

Dottor Ferrero, quali sono i protocolli più usati nei centri anti-age? 

«Oggi i protocolli anti-age più richiesti ruotano intorno a tre grandi aree: ozonoterapia, infusioni endovenose e supporto metabolico. L’ozono medicale, somministrato in dosi controllate, agisce come modulatore biologico, migliorando l’ossigenazione dei tessuti e riducendo lo stress ossidativo. 

Le infusioni vitaminiche e di minerali aiutano a colmare deficit che spesso non riusciamo a compensare con l’alimentazione. Infine, ci sono protocolli combinati che associano ozonoterapia e NAD+, mai pero’ insieme, ma separati da un certo lasso di tempo a seconda del paziente,come consiglia la letteratura scientifica, per dare una spinta al metabolismo cellulare. 

La personalizzazione è la chiave: non esiste un protocollo valido per tutti. Ogni paziente ha una storia clinica diversa e bisogna valutare attentamente indicazioni e controindicazioni.» 

Cosa funziona davvero e cosa invece è solo marketing? «Funziona tutto ciò che ha una base fisiologica: migliorare l’ossigenazione, ridurre l’infiammazione cronica, bilanciare vitamine e minerali. Questi interventi si traducono in più energia, sonno migliore e resistenza allo stress. 

Quello che è solo marketing è la promessa dell’eterna giovinezza: nessun trattamento può fermare il tempo. Possiamo però rallentare i processi di invecchiamento, rendere la vita più attiva e qualitativamente migliore. 

Quando vedo scritte come “10 anni in meno in 3 sedute”, sorrido: il rischio è illudere le persone. La vera anti-age medicine è sobria, personalizzata e scientifica.» 

Parliamo della famosa molecola NAD: cos’è e come viene usata nei protocolli anti-age? 

«Il NAD (nicotinammide adenina dinucleotide) è una molecola fondamentale in ogni cellula del nostro corpo: serve per produrre energia, riparare il DNA e mantenere efficiente il metabolismo. Con l’età i suoi livelli calano, e questo si associa a stanchezza, decadimento cognitivo e maggiore vulnerabilità. 

Le infusioni di NAD, in associazione a coenzimi e antiossidanti, stanno dimostrando effetti molto interessanti: maggiore lucidità mentale, più energia, recupero muscolare. 

Non è la pillola dell’immortalità, ma un supporto metabolico importante. Il punto è che va usata in protocolli seri, non in modo improvvisato.» 

Guardando al futuro, quale crede sarà la direzione della medicina anti-age? 

«Credo che la direzione sarà la personalizzazione estrema: 

studiare il paziente con analisi genetiche, metaboliche, epigenetiche e costruire protocolli su misura. 

Non si parlerà più solo di anti-age, ma di age management: accompagnare la persona lungo le fasi della vita, per mantenere salute e funzionalità il più a lungo possibile. In futuro vedremo crescere le terapie funzionali integrate: ozono, NAD, fitocomposti, microbiota e nutrizione personalizzata. La vera rivoluzione sarà la combinazione di questi strumenti, non la ricerca del singolo “elisir miracoloso”.» 

Per concludere, dal mio punto di vista, i centri anti-age non sono laboratori di immortalità, ma strumenti per vivere meglio. La differenza la fanno sempre e solo i professionisti: un medico serio, come il Dott. Ferrero, non promette miracoli ma accompagna il paziente verso un percorso reale di benessere e longevità. Forse non vivremo per sempre, ma possiamo vivere a lungo e in buona salute. Ed è già una forma, piccola ma concreta, di “immortalità quotidiana”. 


 

Virginia Sanchesi

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