Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente il mondo del digital marketing e della creazione di contenuti online. Tra i settori più interessati da questa rivoluzione c’è senza dubbio quello della realizzazione di siti web, dove sono comparsi strumenti capaci di generare automaticamente layout, testi e immagini in pochi minuti.
Sempre più aziende, professionisti e start-up valutano l’idea di affidarsi all’AI per costruire la propria presenza online. La promessa è allettante: tempi ridotti, costi contenuti e nessuna necessità di competenze tecniche avanzate.
Tuttavia, come spesso accade, dietro a questa innovazione si nascondono anche limiti e rischi da considerare con attenzione.
Per capire bene i pro e i contro di affidarsi all’intelligenza artificiale per creare il proprio sito web partiremo dal funzionamento di questo metodo.
Come funziona un sito creato con l’AI
I siti web realizzati con l’AI si basano su piattaforme e strumenti che sfruttano algoritmi di intelligenza artificiale per generare in automatico la struttura e i contenuti di una pagina.
Alcuni esempi sono Wix ADI, Bookmark o soluzioni basate su modelli linguistici come GPT, in grado di scrivere testi ottimizzati e proporre design coerenti.
Il processo è molto semplice: l’utente risponde ad alcune domande guidate (settore di attività, obiettivi del sito, preferenze di stile) e il sistema genera un sito completo, con sezioni già pronte e contenuti di base. Alcune piattaforme arrivano persino a proporre immagini, palette di colori e call-to-action già ottimizzate per il target.
Il risultato è un sito funzionante in poche ore, senza dover scrivere codice o avere conoscenze di web design. Naturalmente, il livello di personalizzazione dipende dalla piattaforma scelta: alcuni strumenti permettono modifiche più ampie, altri invece offrono soluzioni molto standardizzate.
Anche alcuni hosting già offrono questo strumento
L’opportunità di creare siti internet senza avere alcuna conoscenza di codice e addirittura alcuna skill digitale, è stata colta al volo da alcuni dei maggiori hosting (l’hosting è il server che ospita il sito).
Un esempio è Aruba, che già proponeva questa possibilità, ma adesso con l’utilizzo della AI la rende ancora più appetibile. Siamo andati a dare un’occhiata e, semplicemente seguendo una procedura guidata, in meno di un minuto è stata in grado di creare un sito vetrina di 5 pagine.
I vantaggi dei siti web creati con l’intelligenza artificiale
Il primo e più evidente vantaggio è la velocità. Un progetto che normalmente richiederebbe settimane o mesi di lavoro, con l’AI può essere pronto in pochi giorni o addirittura in poche ore. Questo rende l’opzione particolarmente interessante per chi ha bisogno di andare online rapidamente.
Altro aspetto importante è l’accessibilità. Anche chi non ha competenze tecniche può costruire un sito web decente, grazie a interfacce intuitive e sistemi drag & drop supportati dall’intelligenza artificiale.
I costi ridotti rappresentano un ulteriore beneficio. L’uso dell’AI consente di abbattere in modo significativo il budget iniziale rispetto a un sito sviluppato su misura da un’agenzia web. Per freelance, start-up o piccole attività, questo può essere un grande vantaggio.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che alcuni strumenti AI offrono funzionalità dinamiche. Alcune piattaforme riescono ad adattare automaticamente il sito al comportamento degli utenti, modificando la disposizione di contenuti o suggerendo call-to-action più efficaci.
Infine, l’AI è un supporto creativo. Genera testi, idee di design e immagini che possono servire come base di partenza, stimolando l’utente e riducendo i tempi necessari alla progettazione e alla scrittura.
Gli svantaggi e i limiti dei siti AI
Se i vantaggi sono interessanti, i limiti non vanno sottovalutati. Il primo problema riguarda la personalizzazione. I siti generati dall’AI tendono a somigliarsi molto tra loro, perché basati su template predefiniti. Questo può rappresentare un limite importante per le aziende che desiderano distinguersi con un’identità digitale unica.
C’è poi il tema del brand. L’intelligenza artificiale può proporre un design piacevole, ma difficilmente riuscirà a valorizzare appieno la storia, i valori e il tono di voce di un’azienda. Il rischio è ottenere un sito “anonimo”, che non trasmette personalità né differenziazione rispetto ai concorrenti.
Un altro limite riguarda la SEO. Sebbene alcune piattaforme includano strumenti di ottimizzazione, i testi e le strutture generate automaticamente non garantiscono il miglior posizionamento sui motori di ricerca. La mancanza di una strategia SEO professionale può rendere un sito invisibile a potenziali clienti.
L’esperienza utente può risultare poco curata, soprattutto per progetti complessi. Un sito AI funziona bene per progetti semplici, ma non è adatto a piattaforme con funzionalità avanzate, e-commerce articolati o applicazioni personalizzate.
Va considerata anche la dipendenza dalla piattaforma. Molti tool AI non permettono la piena esportazione del sito: ciò significa che si resta vincolati al servizio scelto, con costi ricorrenti e minore libertà di migrazione.
Infine, l’AI non elimina la necessità di un controllo umano. Testi e immagini vanno verificati per coerenza, accuratezza e conformità alle normative (ad esempio GDPR e cookie policy). L’intervento umano rimane indispensabile per definire la strategia, curare la comunicazione e rendere il sito davvero efficace.
Quando conviene usare l’AI e quando no
I siti generati dall’intelligenza artificiale possono essere una soluzione perfetta per chi ha bisogno di una presenza digitale rapida ed economica. Un libero professionista, una piccola attività locale o una start-up agli inizi possono trarre vantaggio da questa scelta, ottenendo un sito funzionale senza grandi investimenti.
Al contrario, le aziende più strutturate, i brand che puntano a una forte identità online o chi necessita di funzionalità avanzate dovrebbero guardare con cautela a questa strada. In questi casi, il rischio di avere un sito poco distintivo o non competitivo supera i vantaggi iniziali di velocità e costo.
Un approccio intermedio può essere quello ibrido: utilizzare l’AI nelle fasi iniziali per generare bozze, testi o idee di design, e successivamente affidarsi a un’agenzia web o a un professionista per personalizzare, ottimizzare e rendere unico il sito. In questo modo si sfruttano i benefici dell’AI senza rinunciare alla qualità e alla strategia di lungo periodo. Da segnalare è che difficilmente un’agenzia web professionale ed eticamente corretta, accetterà di intervenire per mettere delle pezze su un sito generato con l’AI, perché non è possibile garantire l’efficacia dell’intervento su delle piattaforme dove ci sono pochi margini di manovra a livello tecnico e SEO.
Cosa fare quindi?
I siti web realizzati con l’AI rappresentano senza dubbio una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni. La loro forza sta nella velocità, nell’accessibilità e nella riduzione dei costi, elementi che possono fare la differenza per chi vuole una presenza digitale immediata. Tuttavia, non vanno trascurati i limiti: scarsa personalizzazione, rischi per il brand, SEO poco performante e vincoli tecnologici che rendono questa scelta non sempre adatta a tutti.
L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma non può sostituire la strategia, la creatività e l’esperienza di un team umano. Il consiglio, quindi, è di valutare con attenzione i propri obiettivi: se l’obiettivo è avere in tempi brevissimi un sito base, funzionale e provvisorio, l’AI può essere sufficiente. Se invece si punta a crescere e a distinguersi sul mercato, il supporto di professionisti resta imprescindibile.
Come evidenziato da fonti di settore come Digital Web Italia, agenzia di Roma specializzata nella realizzazione siti web, e confermato da altre fonti autorevoli in materia come Giorgio Taverniti sul suo canale Youtube , il sito aziendale rimane il biglietto da visita digitale di ogni impresa. L’AI può accelerarne la nascita, ma il successo a lungo termine dipende ancora da scelte consapevoli, contenuti di valore e strategie mirate.
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