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Attualità | 05 novembre 2025, 12:38

Tra chiacchiere e partite a carte: “Noi il primo antidoto al degrado”

I veterani del comitato “Sponde Dora e vie limitrofe” in prima fila contro lo spaccio

I veterani del comitato “Sponde Dora e vie limitrofe” in prima fila contro lo spaccio

I veterani del comitato “Sponde Dora e vie limitrofe” in prima fila contro lo spaccio

Ogni mattina, sul Lungo Dora Savona, tra corso Giulio Cesare e via Bologna, c’è chi apre la giornata con un mazzo di carte e una sedia di ferro. Sono i pensionati del quartiere Aurora, un piccolo gruppo di “guardiani” del fiume Dora che da anni occupano le panchine della zona, trasformandole in un presidio di socialità.

Partite a carte e chiacchiere

Seduti sempre negli stessi punti, tra una partita di scopa e due chiacchiere, questi anziani non si limitano a passare il tempo: ripuliscono, sorvegliano e rendono viva un’area spesso segnata dal degrado. Bottiglie, cartacce e resti delle notti movimentate vengono raccolti con calma, quasi fosse un rito quotidiano. “Non siamo eroi - raccontano - ma se noi ci siamo, qui non si accampano spacciatori né ubriaconi. Il quartiere resta nostro”.

Un comitato per tutti

Molti di loro fanno parte dello storico comitato “Sponde Dora e vie limitrofe”, storico punto di riferimento per i residenti, alla guida del presidente Carmine Batilde. Proprio in questi giorni il gruppo ha inviato una lettera alle forze dell’ordine e al Comune di Torino, per chiedere maggiore attenzione alle criticità del quartiere Aurora, dove, spiegano, la situazione “resta complessa”.

Il comitato riconosce come positivo l’intervento dell’esercito nella zona tra lungo Dora Firenze e corso Giulio, dove il controllo rafforzato ha portato un clima più tranquillo. “Lì si vede la differenza - raccontano - la gente ricomincia a fermarsi, le famiglie tornano a passare. Ma da Ponte Mosca verso via Bologna, invece, le cose sono peggiorate: chi prima stava dall’altra parte del fiume ha traslocato qui”.

La richiesta di maggiori controlli

Una sorta di spostamento del problema che rischia di vanificare gli sforzi fatti finora. Gli anziani chiedono quindi più controlli e una presenza costante, perché - dicono - “da soli non possiamo fare tutto”. Eppure, la loro presenza quotidiana vale più di mille telecamere. 

Con un mazzo di carte e una risata, gli anziani tengono viva una porzione di città, ricordando che il presidio più efficace contro il degrado è sempre quello fatto dalle persone.

Philippe Versienti

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