Nuova udienza a Torino, di fronte alla giudice di pace Laura Voria, per il processo relativo ai fatti accaduti in piazza San Carlo a Torino il 15 settembre 2024.
In quella domenica, durante una sfilata di veicoli d’epoca organizzata nell’ambito del Salone dell’Auto 2024, la Lancia 037 da rally guidata dalla 48enne albese Barbara Riolfo sbandò e travolse una transenna e i numerosi spettatori presenti in quel punto lungo il percorso allestito nel centro storico del capoluogo subalpino.
L’uscita di strada del veicolo, dovuta probabilmente a un’accelerata non opportunamente dosata, provocò una decina di feriti, fortunatamente non gravi.
A riportare le conseguenze più serie era stato un uomo poi operato presso l’Urologia dell’Ospedale "Mauriziano" di Torino, con una prognosi di dieci giorni.
Da qui l’imputazione per lesioni stradali richiesta dalla sostituto Daniela Calvani e il conseguente rinvio a giudizio della donna, unica imputata del procedimento aperto lo scorso 21 luglio e che alla sua prima udienza aveva visto la costituzione come parte civile di nove persone, rappresentate rispettivamente dagli avvocati Riccardo Marescotto di Torino, Gianluca D’Angelo di Torino, Maurizio Toppino di Asti e Giacomo Telmon di Torino.
All’udienza tenuta venerdì scorso, 14 novembre, si è anche ripresentata in aula una decima persona ferita, la quale in precedenza, difesa dagli avvocati Alessandro Mazza e Adelina Pisano del foro di Torino, aveva scelto di instaurare una causa civile tramite mediazione.
La Vittoria Assicurazioni, compagnia presso la quale l’auto d’epoca era assicurata, non ha però ritenuto di aderire a tale istanza, cosicché quest’ultimo ferito risulta ora iscritto nel procedimento penale come parte danneggiata.
Venerdì in udienza si è registrata la costituzione della Vittoria Assicurazioni, i cui rappresentanti hanno però osservato che l’auto da rally condotta da Barbara Riolfo risulta come vettura non immatricolata, non autorizzata a circolare nel traffico, che non avrebbe potuto partecipare a una parata e a utilizzare una targa di prova.
Da qui la richiesta di avvalersi di quanto previsto dal Codice di Procedura Penale in merito all’esclusione dal procedimento del responsabile civile.
Un’istanza, questa, cui la difesa dell’imputata, rappresentata dall’avvocato albese Roberto Ponzio, ha replicato producendo gli atti dello stesso tentativo di mediazione civile e la polizza di assicurazione che la stessa compagnia ha invece ritenuto di rinnovare a favore dell’imputata nel luglio scorso, con validità sino a luglio 2026.
A fronte a tali eccezioni la giudice ha rinviato il procedimento al 9 gennaio 2026.
"L’eccezione di inoperatività della polizza – argomenta l’avvocato difensore Roberto Ponzio – si fonda su argomentazioni pretestuose e infondate. Sconcerta che l’ente assicuratore a luglio abbia rinnovato la polizza di cui ora protesta l’inoperabilità. Mia assistita ritiene tale atteggiamento censurabile, procederemo a segnalarlo all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni".




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