Trasformare i negozi in luoghi di esperienza, cultura e socialità; integrare il digitale senza perdere l’identità; creare nuove occasioni di incontro attraverso eventi; favorire spazi condivisi e collaborazioni tra imprese; coinvolgere i giovani studenti nel portare competenze nel commercio di quartiere. Sono alcune delle soluzioni presentate oggi all’evento “Torino, città di prossimità”, un insieme di strategie per contrastare la desertificazione commerciale e restituire centralità ai negozi come motori di sviluppo locale, presidi urbani, luoghi di comunità.
L’incontro, promosso da Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, Upskill 4.0 e UniCredit in collaborazione con Ascom Confcommercio Torino e provincia, ha visto partecipare, tra gli altri la presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa, la vicepresidente della Fondazione CRT Paola Casagrande, la presidente di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT Cristina Di Bari, il responsabile sviluppo territoriale Nord Ovest Unicredit Marco Borgione, il presidente di Upskill 4.0 (spin off Università Ca’ Foscari) Stefano Micelli e il fondatore dello Studio From Stefano Daelli.
I dati elaborati da Confcommercio delineano un quadro allarmante: tra il 2012 e il 2024 in Italia hanno chiuso 118.000 negozi al dettaglio, oltre un quinto del totale.
In particolare, a Torino la densità commerciale è passata da 12 negozi ogni mille abitanti nel 2012 a 9,5 nel 2024. In assenza di interventi specifici, le proiezioni al 2035 indicano una densità di 7,6 e una possibile perdita del 23% delle attività commerciali.
Importanti le ripercussioni su altri settori. Primo tra tutti, il mercato immobiliare: il valore di un’abitazione situata in un quartiere colpito dalla desertificazione commerciale scende del 16% con un differenziale complessivo che può arrivare al 39% rispetto a un immobile situato in un quartiere ricco di negozi.
L'indagine
Secondo l’indagine presentata oggi il fenomeno non è solo economico:
- il 74% degli italiani associa la scomparsa dei negozi a una qualità della vita più bassa,
- il 57% li considera elementi di sicurezza e presidio del territorio,
- il 64% li identifica come luoghi di aggregazione e supporto alla comunità.
In questo contesto si inserisce Upskill Piemonte, il progetto promosso da Fondazione Sviluppo e Crescita Crt con Upskill 4.0, UniCredit e Ascom Confcommercio Torino e provincia. Un modello operativo per innovare il commercio locale, perché mette attorno allo stesso tavolo mondi diversi: imprese, banche, studenti, esperti di innovazione e attori del territorio.
«La passione è il motore dell’imprenditorialità, e il commercio è una forza trainante non solo per l’economia, ma anche per la coesione sociale - dichiara Cristina Di Bari, presidente della Fondazione Sviluppo e Crescita Crt -. Le Fondazioni hanno il compito di avviare e accelerare processi di sviluppo, investendo non solo risorse economiche, ma soprattutto capitale sociale e umano. Upskill Piemonte è un progetto unico, perché aiuta attività storiche e radicate nel territorio ad affrontare la sfida dell’innovazione, valorizzandone l’identità. E lo fa attraverso i giovani: gli studenti degli ITS Academy hanno scoperto realtà di commercio di prossimità storiche che probabilmente non avrebbero incontrato, imparando a conoscerle e apprezzarle. È così che si costruisce il futuro del commercio: creando esperienze, accoglienza, relazioni. Perché dove si è accolti, nasce anche la voglia di tornare e di acquistare».
Attraverso la metodologia del design thinking, l’affiancamento degli esperti di Upskill 4.0 e il coinvolgimento di 60 studenti delle ITS Academy torinesi, il progetto ha permesso a sei imprese del Distretto Urbano del Commercio di Torino di sviluppare prototipi, strategie e nuovi servizi in grado di rendere i negozi più competitivi, attrattivi e integrati con la vita del quartiere.
«Questa iniziativa dimostra come sia possibile attivare soluzioni concrete e immediate per rilanciare il commercio di prossimità– sottolinea la Presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Abbiamo fatto dialogare mondi che solitamente non si incontrano, aggregandoli all’interno dei Distretti del Commercio e costruendo reti di valore tra imprese, giovani, istituzioni e comunità. Siamo grati a Fondazione Crt Sviluppo e Crescita e Unicredit per aver creduto con noi in questo progetto e auspichiamo che questo metodo di lavoro diventi una prassi stabile, capace di generare impatto non solo sulla singola attività, ma sull’intero ecosistema urbano. La vera sfida ora è portare questo modello oltre Torino, adattandolo e replicandolo nell’area metropolitana».
«Come UniCredit crediamo profondamente nello sviluppo del territorio legato al commercio di prossimità, e riteniamo che la leva più efficace siano i giovani – afferma Marco Borgione, Responsabile Sviluppo Territoriale Nord Ovest UniCredit –. Per questo promuoviamo iniziative che li mettano in contatto diretto con il mondo dell’impresa, facendo dialogare i nostri clienti con studenti universitari, degli ITS Academy e degli istituti superiori. È in questo scambio, concreto e non accademico, che si accende la voglia di intraprendere, si comprende il valore dell’imprenditoria, del rischio, perfino del fallimento, e si sviluppano le competenze per ripartire. Questo dialogo intergenerazionale è, per noi, una prospettiva strategica su cui continuiamo a investire».
Sei imprese, sei sfide, sei prototipi per il futuro del commercio torinese
Le attività commerciali coinvolte in Upskill Piemonte sono tutte di carattere tradizionale e hanno affrontato sfide concrete, traducendole in soluzioni immediatamente applicabili.
Entusiasmanti i risultati. La Latteria Bera implementa un e-commerce narrativo che valorizza la filiera casearia piemontese. La Confetteria Stratta ha ora una strategia di internazionalizzazione per portare l’eccellenza torinese nei mercati globali. La Libreria Internazionale Luxemburg potrà contare su una piattaforma digitale con meccanismi di reward per incentivare acquisti consapevoli e partecipazione culturale. La Profumeria Cavour 11 DK si impegna in esperienze olfattive integrate tra digitale e in-store, con realtà aumentata e storytelling. La Gioielleria Palmerio pianifica, invece, eventi esperienziali e percorsi di co-design per attrarre nuovi target. Infine, Trifule & Bulè offre iniziative immersive per raccontare il valore della filiera del tartufo e promuovere il turismo gastronomico.
I prototipi sono stati poi accompagnati verso la fase di implementazione reale, con il supporto della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, di Ascom e con il coinvolgimento diretto degli studenti delle ITS Academy.
















