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Attualità | 28 novembre 2025, 10:32

Collegno, diventa un caso di studio internazionale il superamento del campo rom di strada della Berlia

L’incontro, svoltosi nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione di rappresentanti pubblici di tutti gli Stati Europei

Il superamento del campo rom di strada della Berlia diventa caso di studio

Il superamento del campo rom di strada della Berlia diventa caso di studio

La Città di Collegno è stata presentata come caso studio internazionale al convegno promosso da EURoma, il network europeo dedicato all’inclusione delle comunità rom, per il percorso di superamento del campo rom di strada della Berlia. L’incontro, svoltosi nelle giornate di mercoledì e giovedì scorso, ha visto la partecipazione di rappresentanti pubblici di tutti gli Stati Europei, e si è concluso con una visita sul posto in strada della Berlia. 

Dove per oltre trent’anni hanno vissuto famiglie provenienti dalla ex Jugoslavia, oggi sorge un terreno rigenerato che da lunedì scorso ospita la sede dell’Associazione Arcieri di Collegno. Un cambiamento che testimonia come il superamento dei campi rom possa avvenire in maniera pacifica, condivisa e rispettosa delle persone.

All’incontro, tradotto anche in inglese per i numerosi partecipanti provenienti da diversi Paesi europei, erano presenti alcune famiglie rom, la Cooperativa San Donato che ha accompagnato il percorso di integrazione, il Sindaco della Città di Collegno Matteo Cavallone, il Presidente del Consiglio Comunale Enrico Manfredi, l’Assessore alla Solidarietà Sociale Roberto Bacchin, l’Assessore allo Sport Gianluca Treccarichi, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dei Comuni di Asti, Giugliano in Campania e Ivrea, già partner di Collegno in progetti di inclusione.

“Il percorso di superamento del campo rom di strada della Berlia è stato lungo e complesso, ma oggi possiamo dire che Collegno ha dimostrato come il cambiamento sia possibile quando istituzioni e comunità lavorano insieme. La nostra città è orgogliosa di essere riconosciuta come caso studio internazionale: un segnale che la strada intrapresa è quella giusta, fondata sul rispetto e sulla responsabilità condivisa” sottolinea Matteo Cavallone. 

Continua Roberto Bacchin: “Abbiamo scelto di affrontare questa sfida con ascolto e partecipazione, mettendo al centro le persone e le loro storie. Collegno ha dimostrato che l’inclusione non è un concetto astratto, ma un processo concreto che si costruisce giorno dopo giorno. Ringrazio le famiglie rom, la cooperativa San Donato e tutti i partner europei: insieme abbiamo reso possibile un cambiamento che restituisce dignità e futuro”. 

Conclude Gianluca Treccarichi: “La nuova sede dell’Associazione Arcieri di Collegno, sorta sul terreno che un tempo ospitava il campo rom, è il simbolo di una rinascita. Lo sport diventa strumento di integrazione e di comunità, capace di trasformare spazi e relazioni. È un segno tangibile di come Collegno sappia rigenerare il proprio territorio, offrendo nuove opportunità di crescita e di partecipazione”.

“Collegno  case study” si è concentrato sull’analisi, l’ascolto, la costruzione del quadro reale di partecipazione attiva e di co-design con famiglie, istituzioni e territorio. Un percorso che richiede tempo, responsabilità e soprattutto coinvolgimento reale delle comunità. Durante l’intervento di Collegno è stato ribadito un concetto essenziale: “Il campo rom è nato negli anni ’90 da un pensiero collettivo. Può essere superato solo da un pensiero collettivo rinnovato”.

Il convegno, organizzato dal network internazionale con sede in Spagna EURoma, ha confermato come l’esperienza di Collegno sia un esempio concreto di trasformazione e inclusione, capace di ispirare altre città italiane ed europee.

comunicato stampa

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